Budapest, 29 April, 2023 / 11:35 AM
L'ultimo appuntamento ufficiale della mattina per Papa Francesco è quello con le comunità cattolica di rito greco nella chiesa della Protezione della Madre di Dio, dall'altra parte della piazza rispetto alla chiesa di Santa Elisabetta.
Fülöp Kocsis, Arcivescovo Metropolita dell’Eparchia di Hajdúdorog per i Cattolici di rito bizantino saluta il Papa con il pensiero a San Giovanni Paolo II dal quale, dice "abbiamo imparato l’importante verità che la Chiesa di Cristo respira con due polmoni, lo spirito dell’Oriente e lo spirito dell’Occidente, che insieme fanno vivere il Corpo Mistico".
E descrive la piazza dove "due chiese si trovano l’una accanto all’altra, due comunità, una di rito latino, l’altra di rito bizantino, che vivono insieme nello stesso luogo". Una appartenenza importante quella dei greco-cattolici: "i nostri martiri sono morti non solo per la loro fede cristiana, ma soprattutto per la loro fedeltà alla Chiesa cattolica: invece che piegarsi ai dettami della violenza comunista, sono rimasti fedeli alla Chiesa cattolica e, per questo, sono morti.
Pertanto, nessuno può dubitare che, pur cercando di rimanere fedeli alle nostre radici orientali, noi non desideriamo separarci, ma intendiamo diventare un ponte tra le due Chiese sorelle, poiché, in un certo senso, apparteniamo ad entrambe" In dono al Papa "il rosario della Chiesa orientale, il chotki o komboskini, lavorato a maglia per questa occasione dai giovani greco-cattolici e presentato a Sua Santità dai bambini. Questo è il messaggio di tutti noi che amiamo con fede filiale il nostro Signore Gesù Cristo, la Chiesa e il suo Capo terreno, Papa Francesco".
Il Papa ha pregato con loro e benedetto tutta la comunità che egli stesso aveva riorganizzato il 20 marzo 2015 elevandola a Chiesa Metropolitana sui iuris che rende la Chiesa greco-cattolica completamente indipendente dalla Chiesa latina locale dal punto di vista giuridico, senza che ciò metta in dubbio minimamente la reciproca piena comunione ecclesiologica. Nella liturgia, la Chiesa greco-cattolica ungherese usa la lingua nazionale.
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