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Un servizio di EWTN News

La Sindone spiegata a Tolentino da Fabio Quadrini per la Settimana Santa

Preparasi alla Pasqua significa entrare nel mondo del dolore della Passione, e a Tolentino il 'Comitato per il ‘700^ anniversario della morte del Beato Tommaso da Tolentino’, ha scelto la Sindone e Fabio Quadrini per parlare della Passione con una ostensione di una copia del Santo Sudario. Le copie del resto hanno sempre avuto lo scopo di servrire alla catechesi.

Quadrini ha riletto la Sindone spiegando che "dalle analisi scientifiche, risulta che la Sindone ha avvolto certamente un cadavere. La figura, di questo cadavere, impressa sulla Sindone viene identificata, tecnicamente, con la menzione ‘Uomo della Sindone’. Tuttavia è da notare, con fermezza, come le sofferenze che ha subito quest’Uomo della Sindone, così come risultano dalle analisi tecniche del lenzuolo sindonico, coincidano esattamente con quanto descritto nei Vangeli in merito alla passione e morte di Gesù.

Quando nel 1898 la Sindone fu fotografata per la prima volta, si scoprì che l’immagine si comporta come un negativo fotografico. Le analisi scientifiche del progetto di studi denominato ‘Sturp’ sono giunte a questa conclusione: ‘l’immagine della Sindone è quella di una vera forma umana di un uomo flagellato e crocifisso. Non è il prodotto di un artista’”.

L'incontro è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), l’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), Gruppo Scout Tolentino1, Sermit, Azione Cattolica Italiana, ha invitato ad una meditazione il sindonologo, dott. Fabio Quadrini (specializzato negli studi sindonici presso l’Ateneo Pontificio ‘Regina Apostolorum’di Roma) sul tema: ‘La Sindone: immagine della sofferenza dell’Innocente di tutti i tempi’, con l’ostensione della copia della Sindone in scala reale, essendo la reliquia originale conservata nel Duomo di Torino, nell’anniversario della morte del beato Tommaso da Tolentino e compagni, avvenuta a Thane, in India il 9 aprile 1321.

Il termine ‘sindone’ indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e che se specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d'India. Anticamente il termine ‘sindone’ era generico e non collegato alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù. Essa è un lenzuolo di lino, che reca impressa l’immagine frontale e dorsale del cadavere di un uomo torturato e crocifisso. Secondo la tradizione, e anche la scienza, la Sindone sarebbe il telo che, citato nei Vangeli, avvolse il corpo di Gesù nel sepolcro.

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