Roma, 18 February, 2023 / 10:00 AM
“Vulnerabilità e corresponsabilità”. E’ il tema al centro del convegno dei direttori e vice direttori degli uffici diocesani della pastorale della salute che si svolgerà lunedì e martedì prossimi presso il Centro di spiritualità “Il Carmelo” di Ciampino.
Il tema della salute è da sempre al centro dell’attenzione della Chiesa in Italia e in tante diocesi ci si interroga sui vari aspetti che riguardano l’assistenza a chi è malato o fragile. Nella diocesi di Teramo-Atri lo scorso fine settimana un convegno su come cambierà l’assistenza territoriale socio - sanitaria della Provincia di Teramo e in che modo il PNRR contribuirà ad ampliare e migliorare l’offerta dei servizi socio assistenziali sul territorio. Relatori ed esperti hanno affrontato il tema partendo dalle quattro parole chiave che hanno dato il titolo al convegno stesso: Fragilità come esigenza di garantire la piena presa in carico dei soggetti più fragili; Prossimità come responsabilità di sostenere i bisogni dei più vulnerabili in maniera proattiva per essere davvero vicini all’utenza; Sostenibilità come necessità di costruire un sistema che assicuri l’utilizzo delle giuste risorse per i bisogni assistenziali del territorio e Comunità come ambizione di creare, insieme a un sistema di assistenza sanitaria, una coscienza solidale della collettività.
“È il cammino del curare sempre e del guarire se è possibile”, ha detto il vescovo Lorenzo Leuzzi: “nella legge 833 c’erano già i presupposti culturali. E’ mancata, purtroppo, la sua elaborazione e condivisione. È il grande impegno della pastorale della salute”. Nella diocesi di Fidenza si è parlato, sempre la settimana scorsa, delle cure palliative con un convegno sul tema “Ti sarò vicino. Attualità delle cure palliative”. Nella diocesi di Bari-Bitonto il progetto “Oltreiltempo: tempo giovane per la cura” che ha lo scopo di avviare un gruppo di 10 giovani al volontariato ospedaliero attraverso una adeguata formazione sulle tematiche dell’accompagnamento dei malati e della pastorale della salute, ed un periodo di tirocinio presso alcune strutture ospedaliere e di ricovero della diocesi.
Un progetto di “Auto-mutuo-aiuto” (Ama) per le famiglie con persone con disabilità è stato promosso in Calabria da quatto diocesi (Oppido-Palmi, Rossano-Cariati, Cassano allo Ionio e Mileto-Nicotera-Tropea) che vogliono camminare insieme e hanno costituito un gruppo di mutuo-aiuto. “Proponiamo – spiegano - un tavolo di confronto per le famiglie con disabili, nel quale ci si conosce e si condivide le difficoltà”. Il corso è iniziato il 15 febbraio è sarà tenuto on-line con la possibilità di momenti successivi di comunione in presenza per fraternizzare. Anche questa opportunità si pone “nell’ottica di costruire una chiesa accogliente”, come auspica papa Francesco, che “estende i confini perimetrali di quella casa-chiesa che vuole includere tutti”.
E poi un tema molto sentito è quello delle persone affette da autismo. L’ufficio nazionale della Cei, con il Tavolo sull’autismo, ha pubblicato un “Glossario” con tutti i termini che si incontrano in fase di diagnosi e di riabilitazione. Si tratta di un “vademecum” pensato per le famiglie – ha spiegato Stefano Vicari, professore ordinario dell’Università Cattolica e primario di neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù di Roma al quotidiano “Avvenire” – per aiutarle a orientarsi in un percorso che sulle prime può sembrare ostico. Ma l’iniziativa serve anche a sfatare i luoghi comuni, tenendo conto che i pregiudizi riguardano tutto il mondo della diversità e della disabilità. Invece è ora di immaginare un mondo inclusivo, in cui ognuno possa vivere secondo le sue caratteristiche”.
Il 28 febbraio una Giornata di formazione per il personale degli Hospice cattolici e di ispirazione cristiana è promossa dal Tavolo di lavoro degli hospice cattolici e di ispirazione cristiana costituito presso l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Cei. Si tratta di un momento di formazione per il personale sanitario, volontari e quanti sono coinvolti nell’accompagnamento dei malati all’interno degli hospice. L’obiettivo principale – spiegano i promotori - è quello di raccordare la formazione di tutte le strutture che condividono i valori del tavolo al fine di ritrovare un comune sentire attorno ai principi che regolano e ne ispirano la prassi. Offrendo dunque contenuti utili circa la visione integrale della persona, la sofferenza e i risvolti di tali approcci in ambito di equipe.
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