Città del Vaticano , 25 January, 2023 / 12:05 AM
E’ il racconto dell’incontro dei discepoli con Gesù ad Emmaus la base del messaggio del Papa per la 97a Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica 22 ottobre 2023 sul tema “Cuori ardenti, piedi in cammino”.
“Il Signore- scrive il Papa- è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori, “servi inutili”” e anche se “non tutti i giorni della vita sono pieni di sole” Dio ha vinto il Mondo.
Il Papa ricorda che “la conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Altrimenti, che cosa si trasmette agli altri se non le proprie idee e i propri progetti? E un cuore freddo, potrà mai far ardere quello degli altri?”. E spiega il Papa: “una realtà essenziale della nostra fede: Cristo che spezza il pane diventa ora il Pane spezzato, condiviso con i discepoli e quindi consumato da loro. È diventato invisibile, perché è entrato ora dentro i cuori dei discepoli per farli ardere ancora di più, spingendoli a riprendere il cammino senza indugio per comunicare a tutti l’esperienza unica dell’incontro con il Risorto!” Quindi “lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Cita Benedetto XVI a questo proposito: “Non possiamo tenere per noi l’amore che celebriamo nel Sacramento [dell’Eucaristia]” e “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”.
Papa Francesco sottolinea “l’eterna giovinezza di una Chiesa sempre in uscita” perché “non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti”.
Ecco allora che “l’immagine dei “piedi in cammino” ci ricorda ancora una volta la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra. Oggi più che mai l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo”.
E al “movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza” con una vera partecipazione che “non è sicuramente un piegarsi della Chiesa su sé stessa; non è un processo di sondaggio popolare per decidere, come in un parlamento, che cosa bisogna credere e praticare o no secondo le preferenze umane. È piuttosto un mettersi in cammino come i discepoli di Emmaus, ascoltando il Signore Risorto che sempre viene in mezzo a noi per spiegarci il senso delle Scritture e spezzare il Pane per noi, affinché possiamo portare avanti con la forza dello Spirito Santo la sua missione nel mondo”.
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