Città del Vaticano , 14 January, 2023 / 3:00 PM
“Il Cardinale Pell trascorse 404 giorni nella cella di due carceri di massima sicurezza anche in isolamento. Nell’aprile del 2020 l’Alta Corte Australiana lo scagionò con sentenza di piena innocenza. Fu un’esperienza di grandi sofferenze sopportate con fiducia nel giudizio di Dio dando esempio di come accettare le pene anche ingiuste con dignità e pace interiore. La fede e la preghiera gli furono di grande conforto e sostegno”. Lo ha detto il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Sacro Collegio, nell’omelia della Messa esequiale per il Cardinale George Pell, morto a 81 anni il 10 gennaio.
Le esequie sono state celebrate stamane alle 11,30 all’altare della Cattedra della Basilica Vaticana. Papa Francesco, come di consueto per le messe esequiali dei cardinali, ha presieduto il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.
Il porporato australiano è stato – ha proseguito il Cardinale Re – “uomo di Dio e uomo di Chiesa". La sua vita è stata caraatterizzata da "una profonda fede e grande saldezza di dottrina, che sempre difese senza tentennamenti e con coraggio, preoccupato soltanto di essere fedele a Cristo. Lo addolorava l’indebolimento della fede nel mondo occidentale e la crisi morale della famiglia”.
La sua morte improvvisa – ha concluso il Cardinale Re – “ci ha colti di sorpresa. Era presente con noi a concelebrare la Messa esequiale per Benedetto XVI”.
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