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Un servizio di EWTN News

Il Rettore Maggiore dei Salesiani su Don Bosco e i giovani, abusi, gender, fede

Un gruppo di 30 giornalisti accreditati presso la Sala Stampa Vaticana e la Stampa Estera Italiana ha trascorso un fine settimana di metà dicembre in un “Press Tour” a Torino, con attenzione ai luoghi centrali che hanno visto operare san Giovanni Bosco.

Il gruppo, seguito da don Giuseppe Costa, Segretario del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, e co-portavoce della Congregazione, ha incontrato proprio a Valdocco, in una conferenza stampa il X Successore di Don Bosco, Don Ángel, reduce da una serie di viaggi e incontri internazionali.

Da questo incontro con i giornalisti sono maturate tante riflessioni: Don Bosco e i giovani, il gender, gli abusi, la famiglia salesiana, il futuro dei ragazzi.

“Valdocco si doveva fare, ho voluto rendere significativo questo patrimonio. Qui tutto è nato da quel giovane prete che era Don Bosco. Lui voleva essere un amico per tutti. E Valdocco a Torino deve essere un patrimonio storico e carismatico, una scuola di santità, come voleva Don Bosco. Da qui sono usciti 13 santi”, così ha esordito il Rettore Maggiore durante la conferenza stampa.

La famiglia salesiana cresce. I salesiani sono presenti in 134 nazioni. “L’andamento è buono – dice Don Angel – non è trionfalismo, io viaggio molto, la presenza fisica conta, in nove anni ho visitato 110 nazioni, sono stati sei volte in Brasile”. Nella conferenza stampa il Successore di Don Bosco tiene a precisare che i salesiani sono presenti anche in Ucraina e in Cina. “In Ucraina grazie a Dio non abbiamo perso nessun salesiano, ma la realtà è durissima, facciamo assistenza e accogliamo in comunità le famiglie ucraine che hanno bisogno”, spiega ancora Don Ángel Fernández Artime.

Il Rettore Maggiore risponde anche alle domande dei giornalisti sugli abusi nella famiglia salesiana. “Quello degli abusi è un grande e grave problema sociale, non soltanto un grave problema di alcuni preti nella Chiesa. Per noi che abbiamo scelto di dedicare tutta la nostra vita al bene dei ragazzi, anche soltanto un caso di abuso sui minorenni è terribile. Per quanto riguarda noi salesiani, qualunque caso che ci arriva non lo lasciamo dormire: si fa subito un processo sul posto in cui è accaduto per chiarire. Poi si presenta il vaso alle autorità di Roma. In tante nazioni ci sono tante situazioni in cui ci si approfitta di questi fatti per fare un buon affare. altre volte arrivano denunce per persone morte che non possono più difendersi. In altri casi, invece, le vittime cercano giustizia per una loro riabilitazione morale. È importante assicurare la giustizia per le vittime, ma se una persona è innocente gettarlo in pasto al pubblico è profondamente ingiusto, perché la sua reputazione non sarà più come prima. Noi crediamo tantissimo nella giustizia riabilitativa: bisogna incontrare le vittime, vedere i loro bisogni e quali richieste fare alla giustizia”, spiega bene il rettor maggiore dei Salesiani.

Un altro argomento trattato nella conferenza a Valdocco è il gender. “La cosa più importante è il rispetto della persona. Non si possono trattare questi temi così delicati in un modo superficiale. La persona è la cosa più sacra che abbiamo: la Chiesa deve essere capace di misericordia, di ascolto, di accoglienza, di comprensione, il che non significa benedire o giustificare tutto”, commenta padre Angel Fernandez Artime.

Infine, il tema più importante per i salesiani, i ragazzi e la trasmissione della fede. “Naturalmente dipende in quale parte del mondo ci troviamo. Noi abbiamo come segno di identità la formazione dei ragazzi giovani. E’ cambiato tutto e niente dai tempi di Don Bosco. Ma educare i giovani nella fede per noi è una priorità. Educhiamo i giovani al rispetto delle persone, della cultura, della religione. Don Bosco accoglie tutti con rispetto alle proprie realtà”, conclude infine il Rettore Maggiore dei salesiani.

 

 

 

 

 

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