Città del Vaticano , 12 December, 2022 / 1:00 PM
Papa Francesco riceve in Udienza in Vaticano i Membri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. "Sono grato a tutti voi, che formate il Consiglio Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di essere venuti a condividere le preoccupazioni e i progetti di questa fase del vostro impegno. Avete voluto farlo in occasione della ricorrenza liturgica di Santa Lucia, domani, patrona delle persone affette da disabilità o malattie della vista. E anche l'anniversario della mia ordinazione sacerdotale".
"Lucia, martire siracusana, ci ricorda col suo esempio che la più alta dignità della persona umana consiste nel dare testimonianza alla verità, seguendo la propria coscienza costi quello che costi, senza doppiezze o compromessi. Questo significa stare dalla parte della luce, servire la luce, come evoca il nome stesso “Lucia”. Essere persone limpide, trasparenti, sincere; comunicare con gli altri in modo aperto, chiaro, rispettoso", dice Francesco.
L’Unione è stata fondata a Genova nel 1920 da un gruppo di non vedenti guidati da Aurelio Nicolodi, un giovane ufficiale trentino che aveva perduto la vista durante la prima guerra mondiale.
"A partire da questo spunto che ricaviamo dalla figura di Santa Lucia,vorrei confidarvi in che modo guardo a voi, alla vostra Associazione: vi vedo come una forza costruttiva nella società, in particolare nella società italiana, che sta attraversando un momento non facile. Può sembrare strana questa prospettiva, perché di solito si associa alla disabilità l’idea del bisogno, dell’assistenza e, volte – grazie a Dio sempre meno –, di un certo pietismo. No, il Papa non vi guarda così; la Chiesa non vi guarda così. Il punto di vista dei cristiani sulla disabilità non è più e non deve più essere il pietismo e l’assistenzialismo, ma la consapevolezza che la fragilità, assunta con responsabilità e solidarietà, è una risorsa per tutto il corpo sociale e per la comunità ecclesiale", aggiunge ancora il Papa ai presenti.
"Le persone non vedenti e ipovedenti, ben formate nei principi etici e nella coscienza civica, sono in prima linea per costruire comunità inclusive, dove ciascuno possa partecipare senza vergognarsi dei propri limiti e delle proprie fragilità, cooperando con gli altri per completarsi e sostenersi a vicenda", dice Papa Francesco.
II Pontefice conclude l'udienza: "La società italiana ha bisogno di speranza, e questa viene soprattutto dalla testimonianza di persone che, nella propria condizione di fragilità, non si chiudono, non si piangono addosso, ma si impegnano insieme agli altri per migliorare le cose".
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