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Un servizio di EWTN News

Benedetto XV, la preoccupazione e l'angoscia per l'Irlanda

Le Nazioni non potranno mai godere di una durevole pace né all’interno né all’esterno, se non ritorneranno ai princìpi cristiani che esse abbandonarono e che la Chiesa ha tramandato con il suo magistero. Intanto, siamo profondamente afflitti quando pensiamo che molti popoli sono ancora schiacciati da quella mole di miserie che sono derivate dalla guerra. Sebbene le armi quasi ovunque tacciano, tuttavia per la estrema penuria di beni essenziali alla vita periscono molte persone di ogni sesso ed età, assolutamente innocenti; dappertutto anche nelle Nazioni che uscirono vittoriose dalla guerra, appaiono sintomi di inquietudine e di ansietà che invitano ogni persona avveduta a temere gli eventi futuri”. Così il 27 aprile 1921 Papa Benedetto XV scriveva al Cardinale Michael Logue, Arcivescovo di Armagh, circa la guerra di indipendenza irlandese.

Il Papa esprimeva preoccupazione e angoscia per “la situazione dell’Irlanda la quale, tenacemente fedele alla religione avita e alla devozione verso la Sede Apostolica fino al sacrificio del sangue, soffre oggi l’offesa di distruzioni e di stragi. La Sede Apostolica, come in altri casi del genere, ha deciso di conservare la neutralità e così si comportò costantemente prima d’ora, secondo prudenza; tuttavia, pur seguendo tale regola, per nulla Ci esimiamo dall’augurarCi e dal desiderare che quanto prima si plachi il furore di codesto conflitto, e che una stabile e sincera pace degli animi succeda ad una così grande esplosione di odio. Infatti non riusciamo a comprendere quanto possa giovare all’una o all’altra parte l’asperrima contesa, dal momento che proprietà e campi sono devastati nel più feroce e turpe dei modi, sono incendiati villaggi e campagne, si infierisce sui luoghi e sugli uomini e da ambo i lati si combatte per uccidere spesso gente inerme, donne e fanciulli”.

“Esortiamo gl’Inglesi e gl’Irlandesi – aggiungeva il Pontefice - perché vogliano esaminare, con spirito di giustizia, se non sia giunto il tempo di desistere dall’usare la forza e di trattare per qualche accordo”.

Il Papa poi esprimeva apprezzamento per l’iniziativa del Cardinale Logue “di portare aiuto ai sofferenti e ai poveri”, provvedendo “a costituire e a promuovere un’Associazione, che prende il nome di Croce Bianca, che ha lo scopo di raccogliere oblazioni a sollievo di coloro che sono stati ridotti in miseria dalle devastazioni e dalle violente sommosse. E siamo altrettanto lieti che molte altre persone, anche se dissidenti in materia di religione e di politica, si siano associate in questa splendida congiura d’amore, e che un gran numero di uomini generosi, anche di altre nazioni e non solo d’Irlanda, hanno accolto con mirabile entusiasmo il vostro comune appello”.

 

 

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