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Un servizio di EWTN News

E San Giovanni Paolo II disse ai vaticanisti,gli uomini aspirano all’unità, alla vera pace

Il 24 gennaio del 1994, nel giorno della festa di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, Giovanni Paolo II visitava la Sala Stampa della Santa Sede con tuti gli accreditati del tempo guidati dall' allora direttore e portavoce Joaquin Navarro Valls. 

"Un incontro che ha luogo sulla terra ferma, anziché volando a 10.000 metri. Mentre si va e si ritorna da uno dei vostri viaggi apostolici" disse.

Tra i tanti che seguirono quella visita c'ero anche io. E ricordo che eravamo molto fieri della "nuova" Sala Stampa tappezzata di un elegante tessuto grigio azzurro in tono con il marmo pregiatissimo bianco e nero del pavimento. 

I lavori di ristrutturazione voluti da Navarro Valls si erano svolti un paio di anni prima. La Sala Stampa che era nata come punti di lavoro per i giornalisti del Concilio con uno stile segnato dal marrone, decisamente triste, era diventata moderna. 

Quando ho iniziato a frequentarla nel 1990 la sala delle conferenze era più piccola e "rovesciata" bisognava fare il giro per entrare, e poi la sala giornalisti aveva uno stile decisamente "romantico" con scrivanie in legno e telefoni a disco. 

Joaquin Navarro Valls aveva diretto i lavori e nel aveva fatto una sala moderna. Certo il "moderno" per trenta anni fa. Prese elettriche, attacchi per l'audio, luci per le TV, cabine per la traduzione simultanea, cabine per la registrazione telefoniche. Fino al 2006 proseguì a stare al passo coi tempi e lo fecero anche i direttori che lo hanno succeduto. Ma la tecnologia corre più veloce della storia. Così a chi arrivava adesso la Sala Stampa appariva vecchia, desueta, poco attrezzata.  La pannellatura grigia e le poltroncine blu saranno sostituite? 

Per ora si sa solo che da oggi iniziano i lavori per una profonda ristrutturazione che renda La Sala Stampa un luogo di lavoro più efficiente. Ci vorranno mesi e speriamo che il bello della Sala rimanga, a cominciare dal magnifico pavimento. 

Ma la cosa più importante è che si possa recuperare quello spirito per il giornalismo che Giovanni Paolo II ci aveva chiesto nel 1994. Quello che lui stesso si impegnava ad avere nella sua missione con i viaggi internazionali che noi seguivamo. "Un servizio- ci disse nel 1994-  che ho reso e continuo a rendere guardando costantemente al grande appuntamento del 2000, al quale la Chiesa intera si sta preparando con la preghiera, la riflessione e un rinnovato slancio missionario.(…) Dal tempo del Concilio Vaticano II siamo, si può ben dire, incamminati verso questo ormai prossimo evento storico e cristiano. Un cammino che avvicina ed unisce. Gli uomini, i giovani in particolare, sono presi da un interiore anelito di verità e di giustizia, di solidarietà e di riconciliazione. Aspirano all’unità, alla concordia e alla vera pace fra gli individui e i popoli". Poi scherzando aggiunse: " Vorrei fermari sulla parola accreditati. Finora pensavo che sono solamente ambascisatori accreditati presso la Santa Sede, ma io vedo c’è anche un’altra accreditazione, un altro mondo di accreditazioni probabilmente presentate al dott. Navarro Valls".

Sono passati quasi 40 anni, la rinnovata Sala Stampa accoglierà anche dei vaticanisti "rinnovati"? 

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