Città del Vaticano , 12 October, 2022 / 9:17 AM
Il desiderio è un momento chiave del discernimento. Ma l’epoca in cui viviamo che sembra aver moltiplicato all’infinito la possibilità di scelta, allo stesso tempo sembra di aver atrofizzato il desiderio, commenta Papa Francesco. Desiderio qui va declinato nel senso di desiderio di vita, direzione cui tendere. E Francesco ne parla nel terzo appuntamento del ciclo di catechesi sul discernimento.
Gli ingredienti del discernimento sono, per Papa Francesco, preghiera, conoscenza di sé e poi il desiderio, perché “il discernimento è una forma di ricerca, e la ricerca nasce sempre da qualcosa che ci manca ma che in qualche modo conosciamo”, anche perché chi non desidera “resta fermo”.
Desiderio, nota Papa Francesco, “non è la voglia del momento”, anche perché “un desiderio autentico sa toccare in profondità le corde del nostro essere, non si spegne di fronte alle difficoltà o ai contrattempi. È come quando abbiamo sete: se non troviamo da bere, non per questo rinunciamo, anzi, la ricerca occupa sempre più i nostri i pensieri e le nostre azioni, fino a che diventiamo disposti a qualsiasi sacrificio per poterla placare. Ostacoli e insuccessi non soffocano il desiderio autentico, al contrario lo rendono ancora più vivo in noi”.
Il desiderio non è emozione del momento, ma dura nel tempo, anche lungo, fino a concretizzarsi. Papa Francesco commenta che “un valore diventa bello e più facilmente realizzabile quando è attraente”, e quando si desidera. E Gesù, facendo domande, mostra di conoscere a fondo il cuore dell’uomo, fino a chiedere di fare chiarezza con le sue domande e di portare un salto di qualità.
Il Papa sottolinea che “dialogando con il Signore, impariamo a capire che cosa veramente vogliamo dalla nostra vita”.
"Tanta gente che vuole fare e non fa... e questo è brutto. Tanta gente che si lamenta. Ma state attenti che le lamentele sono un veleno per l'anima, un veleno per la vita, perché non fanno crescere il desiderio di andare avanti... quando ci si lamenta in famiglia, della mamma e del papà... o i preti dei vescovi o i vescovi dei preti... ecco state attenti, che è quasi un peccato!", chiosa Papa Francesco.
Il Papa aggiunge che spesso “è proprio il desiderio a fare la differenza tra un progetto riuscito, coerente e duraturo, e le mille velleità e i tanti buoni propositi di cui, come si dice, ‘è lastricato l’inferno’.”
Papa Francesco nota “L’epoca in cui viviamo sembra favorire la massima libertà di scelta, ma nello stesso tempo atrofizza il desiderio, per lo più ridotto alla voglia del momento. E dobbiamo stare attenti a non atrofizzare il desiderio. Siamo bombardati da mille proposte, progetti, possibilità, che rischiano di distrarci e non permetterci di valutare con calma quello che veramente vogliamo. Molte persone soffrono perché non sanno che cosa vogliono dalla propria vita; probabilmente non hanno mai preso contatto con il loro desiderio profondo”.
Continua Papa Francesco: "Pensiamo alla gente, ai ragazzi con il telefonino... così non ti fermi... vivi il momento e trascuri il desiderio".
C’è dunque il rischio “di trascorrere l’esistenza tra tentativi ed espedienti di vario tipo, senza mai arrivare da nessuna parte, e sciupando opportunità preziose. E così alcuni cambiamenti, pur voluti in teoria, quando si presenta l’occasione non vengono mai attuati. Manca il desiderio forte di portare avanti una cosa”.
Si chiede Papa Francesco: “Se il Signore rivolgesse a noi, oggi, la domanda che ha fatto al cieco di Gerico: «Che cosa vuoi che io faccia per te?» (Mc 10,51), cosa risponderemmo? Forse, potremmo finalmente chiedergli di aiutarci a conoscere il desiderio profondo di Lui, che Dio stesso ha messo nel nostro cuore. ''Signore che io conosca i miei desideri... che io sia un uomo, una donna di grandi desideri...' E forse il Signore ci darà la forza di concretizzarlo. È una grazia immensa, alla base di tutte le altre: consentire al Signore, come nel Vangelo, di fare miracoli per noi”.
In fondo, conclude il Papa, anche Dio “ha un grande desiderio nei nostri confronti: renderci partecipi della sua pienezza di vita”.
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