Città del Vaticano , 27 August, 2022 / 4:32 PM
Papa Francesco ha presieduto oggi pomeriggio in San Pietro il concistoro – l’ottavo dall’inizio del pontificato – per la creazione di20 nuovi Cardinali, 16 dei quali elettori in un futuro conclave.
Entrano a far parte del Sacro Collegio Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; Lazzaro You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero; Fernando Vérgez Alzaga, L.C., Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marsiglia (Francia); Peter Ebere Okpaleke, Vescovo di Ekwulobia (Nigeria); Leonardo Ulrich Steiner, O.F.M., Arcivescovo di Manaus (Brasile); Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, Arcivescovo di Goa e Damão (India); Robert Walter McElroy, Vescovo di San Diego (U.S.A.); Virgilio do Carmo da Silva, S.D.B., Arcivescovo di Díli (Timor Orientale); Oscar Cantoni, Vescovo di Como (Italia); Anthony Poola, Arcivescovo di Hyderabad (India); Paulo Cezar Costa, Arcivescovo di Brasília (Brasile);Richard Kuuia Baawobr, M. Afr., Vescovo di Wa (Ghana), assente oggi in San Pietro dopo un malore accusato all’arrivo a Roma; William Seng Chye GOH, Arcivescovo di Singapore (Singapore); Adalberto Martínez Flores, Arcivescovo di Asunción (Paraguay); Giorgio Marengo, I.M.C., Vescovo tit. di Castra Severiana; Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia). A loro si aggiungono gli ultraottantenni Jorge Enrique Jiménez Carvajal, C.I.M., Arcivescovo emerito di Cartagena (Colombia); Arrigo Miglio, Arcivescovo emerito di Cagliari (Italia); P. Gianfranco Ghirlanda, S.I., già Rettore della Pontificia Università Gregoriana; Fortunato Frezza, Arcivescovo titolare di Treba.
Con questi innesti il Sacro Collegio risulta formato da 226 cardinali, di cui 132 elettori e 94 non elettori.
Nell’omelia Papa Francesco ha invitato a “meditare insieme a partire dall’immagine del fuoco e alla sua luce pregare per i Cardinali: il Signore ci chiama nuovamente a metterci dietro a Lui, a seguirlo sulla via della sua missione. Una missione di fuoco. E a noi, che nella Chiesa siamo stati presi tra il popolo per un ministero di speciale servizio, è come se Gesù consegnasse la fiaccola accesa, dicendo prendete, come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”.
“Il Signore – ha proseguito il Papa – vuole comunicarci il suo coraggio apostolico, il suo zelo per la salvezza di ogni essere umano, nessuno escluso. Vuole comunicarci la sua magnanimità, il suo amore senza limiti, senza riserve, senza condizioni, perché nel suo cuore brucia la misericordia del Padre. E dentro questo fuoco c’è anche la misteriosa tensione, propria della missione di Cristo, tra la fedeltà al suo popolo, alla terra delle promesse, a coloro che il Padre gli ha dato e, nello stesso tempo, l’apertura a tutti i popoli, all’orizzonte del mondo, alle periferie ancora ignote. Questo fuoco potente è quello che ha animato l’apostolo Paolo nel suo instancabile servizio al Vangelo, nella sua corsa missionaria guidata, spinta sempre in avanti dallo Spirito e dalla Parola. È anche il fuoco di tanti missionari e missionarie che hanno sperimentato la faticosa e dolce gioia di evangelizzare, e la cui vita stessa è diventata vangelo, perché sono stati anzitutto dei testimoni. Questo è il fuoco che Gesù è venuto a gettare sulla terra, e che lo Spirito Santo accende anche nei cuori, nelle mani e nei piedi di coloro che lo seguono”.
“Un uomo di zelo apostolico – ha concluso il Pontefice - è animato dal fuoco dello Spirito a prendersi cura coraggiosamente delle cose grandi come delle piccole. Un Cardinale ama la Chiesa, sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia trattando le grandi questioni sia occupandosi di quelle piccole; sia incontrando i grandi di questo mondo, sia i piccoli, che sono grandi davanti a Dio”. E il Papa propone l’esempio del Cardinale Casaroli, “giustamente celebre per il suo sguardo aperto ad assecondare, con dialogo sapiente, i nuovi orizzonti dell’Europa dopo la guerra fredda – e Dio non voglia che la miopia umana chiuda di nuovo quegli orizzonti che Lui ha aperto. Ma agli occhi di Dio hanno altrettanto valore le visite che regolarmente egli faceva ai giovani detenuti in un carcere minorile di Roma, dove era chiamato Don Agostino” ed il Cardinale Van Thuân, “chiamato a pascere il Popolo di Dio animato dal fuoco dell’amore di Cristo a prendersi cura dell’anima del carceriere che vigilava sulla porta della sua cella”.
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