Roma, 17 August, 2022 / 2:00 PM
Uno dei luoghi di San Francesco a Roma è senza dubbio San Sebastiano alle catacombe. Questo luogo, che conosce la presenza francescana dal XIX secolo, rappresenta un "patrimonio inestimabile per la storia di Roma, quale sito archeologico di uno dei più importanti nuclei di Catacombe e custodisce la Memoria Apostolorum, ovvero il ricordo della prima sepoltura provvisoria degli Apostoli Pietro e Paolo".
Le catacombe sulla Via Appia costituiscono uno dei pochissimi cimiteri cristiani rimasti sempre accessibili. E i frati francescani se ne prendono cura.
Attualmente la fraternità francescana ha in particolare la cura della parrocchia legata alla Basilica e qui ha anche sede l'Infermeria provinciale dei Frati Minori.
Il cimitero sotterraneo, chiamato di San Sebastiano solo con l'Alto Medioevo, era inizialmente denominato in memoria apostolorum (dal III secolo).
Già dal III sec. si era sviluppata nel sottosuolo la catacomba, che ospitò le tombe dei martiri Sebastiano ed Eutichio. Per tutto il Medioevo il complesso rimase vivo e frequentato. Nel XVII sec., il cardinale Scipione Borghese fece costruire l'attuale basilica barocca di S. Sebastiano, situata nella navata centrale dell'edificio costantiniano.
In una nicchia della Basilica si trova il celebre Salvator Mundi (Busto del Salvatore), ultimo capolavoro di Gian Lorenzo Bernini riscoperto nel 2001 nel convento adiacente alla chiesa; procedendo, la cappella delle reliquie, decorata nel 1625, in cui sono collocate una pietra che recherebbe le impronte dei piedi di Gesù, una delle frecce che trafissero (senza ucciderlo) san Sebastiano assieme a parte della colonna alla quale fu legato durante il supplizio.
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