Roma, 18 June, 2022 / 10:00 AM
Tanta commozione martedì mattina nella curia diocesana di Brescia. Il vescovo, Pierantonio Tremolada, ha convocato il clero e la stampa per annunciare il suo allontanamento dalla diocesi per sei mesi. Dovrà sottoporsi a trapianto di midollo spinale. “Per un improvviso aggravamento di una patologia del sangue che mi affligge da tanto tempo, i cui sviluppi potevano essere del tutto sostenibili, si è reso necessario per me un intervento di notevole importanza, che consiste nel trapianto del midollo. La decisione è ormai presa da alcuni mesi. L’esito di un simile trapianto – come si può immaginare – ha un sensibile margine di incertezza: vedremo – ha detto il presule - che cosa il Signore disporrà per me. Il trapianto è previsto – se tutto procede secondo quanto concordato – per i primi giorni del prossimo mese di luglio e comporterà che io rimanga assente dalla diocesi per circa sei mesi. Durante questo periodo si capirà a quale situazione si andrà incontro”.
Tremolada si sottoporrà al trapianto presso l’ospedale San Gerardo di Monza e successivamente trascorrerà il periodo di convalescenza presso l’abitazione di un fratello a Monza per “essere il più vicino possibile all’équipe che mi seguirà”.
Durante questo periodo la diocesi sarà affidata alla cura del Vicario Generale, don Gaetano Fontana e del Vicario per la Pastorale, don Carlo Tartari, che rimarranno in costante rapporto con il vescovo che ha ringraziato per la disponibilità. Ringraziamento anche ai medici e agli infermieri che lo hanno seguito finora, “davvero straordinari per avermi consentito di disporre di un certo margine di tempo dal momento in cui la decisione del trapianto è stata presa: ho potuto così portare a termine alcune incombenze importanti per il bene della diocesi. Mi premeva molto che la diocesi non subisse scosse eccessive da quanto mi stava accadendo”.
“Per un vescovo che è stato chiamato a servire la Chiesa - ha aggiunto tra l’emozione mons. Tremolada - ci sono diversi modi per amarla: la mia situazione in questo momento me lo fa ben capire. Scelga il Signore il modo che lui vorrà”, ha detto rivolgendosi ai sacerdoti. Intanto nelle diocesi italiane festa per alcune novità e anche alcune ordinazioni sacerdotali.
Lo scorso sabato ha preso possesso della diocesi di Nicosia, in Sicilia, il vescovo Giuseppe Schillaci, finora presule a Lamezia Terme. “È nel Signore che abbiamo riposto la nostra fiducia e a Lui stanno a cuore tutte le sue pecore. Celebrare l’Eucarestia significa entrare nel mistero Pasquale di Cristo. Lasciamoci, dunque, interpellare serenamente fino all’inquietudine da un tale amore cristallino, semplice, umile. Proviamo ad osare, lasciamoci condurre da questa logica”, ha detto nella sua prima omelia che segna l’inizio del suo ministero episcopale. A passargli il testimone il vescovo emerito, Salvatore Muratore: “Questo popolo ha pregato per te ed ora è il momento dell’abbraccio”, ha detto introducendo la concelebrazione in piazza Garibaldi, davanti la Cattedrale.
Festa per la diocesi di Brindisi-Ostuni: lo scorso 14 giugno a San Vito dei Normanni è stato consacrato vescovo Fabio Ciollaro chiamato a guidare la diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano. Il neo vescovo farà ingresso nella nuova diocesi mercoledì 29 giugno. Ciollaro ha espresso “gratitudine a papa Francesco, che ha posato il suo sguardo sulla mia povera persona” e salutato “quanti ho incontrato durante il mio ministero presbiterale: gli studenti, molti dei quali divenuti sacerdoti; le comunità parrocchiali guidate negli anni di sacerdozio; le persone di tutta la diocesi, da Locorotondo a Leverano” e “fedeli della diocesi di Cerignola- Ascoli Satriano” presenti alla celebrazione che “so che già mi attendono. A loro dedicherò tutto me stesso”.
Festa anche nella diocesi di Castellaneta che ha accolto il nuovo vescovo Sabino Iannuzzi. “Vengo per stare in mezzo a voi nel nome di Gesù, crocifisso e risorto, con un solo desiderio: ‘fare tutto per il Vangelo, con quella gioia – ha detto - che riempie il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù dimorando sotto l’unico tetto della sua Parola”.
E poi festa in diverse diocesi per l’ordinazione di alcuni nuovi presbiteri. Ventidue quelli ordinati per la diocesi di Milano dall’arcivescovo Mario Delpini. Si tratta di Francesco Alberti di 25 anni, Mauro Ambrosetti di 29 anni, Jacopo Aprico di 30 anni, Mattia Argiolu di 30 anni, Nicolò Bergamaschi di 26 anni, Matteo Bienati di 30 anni, Gabriele Bof di 25 anni, Gianluca Chemini di 29 anni, Davide Ciarla di 36 anni, Marco Guffanti di 34 anni, Massimo Locatelli di 58 anni, Emanuele Lupi di 27 anni, Manolo Lusetti di 40 anni, Enrico Medeghini di 32 anni, Luca Molteni di 26 anni, Michele Pusceddu di 26 anni, Angelo Radaelli di 31 anni, Luca Rizzi di 25 anni, Francesco Torrini di 29 anni, Simone Tremolada di 28 anni, Roberto Uboldi di 38 anni e Alberto Zoani di 34 anni. “Sono qui - ha detto l’arcivescovo nell’omelia - per diventare di fronte a tutti la risposta convincente per chi esita a incamminarsi sulle strade della missione. Sono qui per essere testimonianza che vale la pena di mettersi in cammino, perché il Signore Gesù è sempre con noi, ogni girono, fino alla fine del mondo”.
Cinque i sacerdoti per la diocesi di Novara, ordinati dal vescovo Franco Giulio Brambilla. Si tratta di Giacomo Bovio, il più giovane di 25 anni, Gianluca Brusatore di 43 anni, Alessandro Clementi di 51 anni, Daniel Corrias di 27 anni e Gabriele Tibaldi di 28 anni. A Cremona il vescovo, Antonio Napolioni, ha ordinato il 28enne don William Dalé mentre a Città di Castello ha ricevuto l’ordinazione don Filippo Chiaroni. A ordinarlo l’amministratore apostolico, il vescovo Domenico Cancian, ultimo atto prima del passaggio di consegne il 18 giugno con il suo successore Luciano Paolucci Bedini. E oggi ordinazione sacerdotale a Teramo per Giuseppe Pace di 37 anni. Ad ordinarlo il vescovo di Teramo-Atri, Lorenzo Leuzzi. Sempre oggi ad Albano, Nicola Garuccio, anche lui di 37 anni, sarà ordinato dal vescovo Vincenzo Viva.
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