Roma, 09 June, 2022 / 9:00 AM
Scrigno di ricordi, di immagini e storie: è Padre Venanzio Di Matteo, memoria storica dell’Ordine della Santissima Trinità, per 15 anni parroco della Basilica di San Crisogono, ma - soprattutto - profondo studioso della vita della Beata Anna Maria Taigi il cui corpo riposa - custodito in una teca di vetro - proprio nella chiesa romana di Trastevere.
Appena parla della vita della madre di famiglia terziaria trinitaria, i suoi occhi dal color azzurro cielo si illuminano e il racconto prende vita così come nasce un fiore nel campo. Padre Di Matteo ha curato per la Beata anche diverse pubblicazioni e addirittura, nel 2007, è stato l’ideatore di un docufilm dal titolo Sentieri di Paradiso, fotogrammi che narrano gli episodi più importanti della biografia della Taigi. Ed è proprio Padre Di Matteo a detenere le chiavi di un piccolo museo dedicato alla Taigi, visibile all’interno della basilica trasteverina. In esclusiva, per Aci Stampa, ci ha aperto le porte e veniamo così alla conoscenza di questo prezioso forziere: sono cimeli, oggetti sacri e di vita quotidiana, libri e vestiti appartenuti alla Beata Anna Maria Taigi.
Padre, in poche parole, ci può descrivere chi è Anna Maria Taigi?
Una terziaria trinitaria, prima di tutto; una madre di famiglia che ha voluto seguire gli insegnamenti di Cristo fino in fondo, rendendo la propria vita una testimonianza di vicinanza al prossimo, di aiuto e di sostegno a chiunque bussasse alla sua porta. La Taigi, pur non dimenticando mai i suoi doveri di sposa e madre, era divenuta - nella Roma di primo Ottocento - la mamma di tutti, potremmo definirla così. Quello che mi sorprende di più di questa donna, ogni volta che studio la sua biografia, è questo saper conciliare il suo servizio alla famiglia con il servizio alla carità per il prossimo. E’ un insegnamento per tutti, soprattutto nel nostro oggi così colmo di difficoltà di ogni sorta: da quelle economiche a quelle esistenziali. Ha avuto una parola, un gesto per chiunque avesse bisogno. Il Papa più volte parla di una santità della porta accanto. Ecco, la Taigi potrebbe bene essere fra quelle persone che si sono santificate nelle piccole azioni quotidiane. Ma non possiamo certamente dimenticare anche il suo lato mistico: il dono che Dio le aveva concesso, ad esempio, delle visioni.
Come nasce l’idea di questo museo?
L’idea nasce intorno al 1990, alcuni locali - due stanze e un corridoio - del convento dei Padri Trinitari di San Crisogono furono messi a disposizione per la causa della postulazione. Si erano rinvenuti diversi importanti oggetti appartenuti alla Beata, e così l’allora parroco di San Crisogono, padre Luigi Cianfriglia, utilizzò questi spazi per farne un piccolo museo. Era un atto più che dovuto per onorare la memoria di questa grande donna che alla missione della Santissima Trinità ha dedicato l'intera sua vita.
Quali oggetti custodisce il museo?
Gli oggetti sono tanti e di diversa natura. Dobbiamo fare però una piccola premessa prima di commentarli: la Taigi ebbe diverse case qui a Roma. Man mano che la sua famiglia cresceva doveva, ovviamente, avere più spazio per il proprio nucleo familiare. Ecco, questi oggetti provengono dalle diverse case che ha abitato. Fra le tante dobbiamo ricordare: una delle prime, a via Rasella (strada divenuta poi famosa durante il secondo conflitto mondiale); e l’ultima, in Piazza Santi Apostoli, dove morì. Qui a Trastevere la Taigi non è mai vissuta, ma ormai da quando il corpo riposa nella cappella a lei dedicata è diventata famosa per molti trasteverini. Nel nostro museo sono conservati i suoi libri di preghiera. Sono molto usurati non tanto dal tempo, ma dal suo impiego: era una donna di grande preghiera. Poi, ci sono le piccole tavolette della Via Crucis che aveva in casa. Inoltre è bellissimo anche l’altare per la Messa che si celebrava in casa Taigi: dobbiamo ricordare che per ben ventiquattro anni il sacerdote diocesano, Don Natali, suo primo biografo, era stato ospite in casa sua. Poi ci sono gli oggetti che esprimono le sue devozioni: un Bambino di Praga, bellissimo tra l’altro; e una statuetta del Gesù Nazareno, simbolo del Gesù schiavo, caro al nostro carisma. Gli oggetti qui esposti ci parlano però non solo del suo animo di donna di fede, ma anche di madre di famiglia: ad esempio, abbiamo il tavolino sul quale ricamava, cuciva. E poi ci sono i suoi abiti, sobri ma eleganti. Possiamo dire che il museo è uno spaccato della sua vita: grazie a questi cimeli, reliquie, il visitatore può incontrare virtualmente la Beata.
Siamo alla vigilia dell’importante incontro delle famiglie con Papa Francesco. Padre Di Matteo, cosa potrebbe dire a una coppia di sposi, a una famiglia d’oggi, la Beata Anna Maria Taigi?
Avrebbe da dire tanto, sicuramente! E sarebbe subito disponibile a dare consigli, proprio come fa una buona madre di famiglia e nonna. Ho ascoltato tante testimonianze, di tante donne, da quando ho iniziato il mio servizio in questa basilica e quasi tutte, dopo aver conosciuto la vita della Beata, mi hanno sempre detto: “Mi piace la Taigi perché ha saputo mantenere sempre unita la famiglia, seppur in mezzo a tante difficoltà”. L’unione delle famiglie è un dono da chiedere a lei, sicuramente. E, altrettanto sicuramente, la Beata non tarderà nella sua intercessione.
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