Creta, 27 May, 2022 / 10:00 AM
Dopo due anni di pausa dovuti alla pandemia, ha ripreso a incontrarsi in presenza il Comitato di Coordinamento della Commissione Mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa. Un incontro provvidenziale, mentre il mondo ortodosso sembra vivere un momento drammatico, per portare avanti il dialogo e, soprattutto, compiere passi decisivi verso la pubblicazione di un secondo documento su primato e sinodalità.
La riunione, che si è tenuta dal 16 al 20 maggio a Rètimo (Grecia), è stata co-presieduta dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e dell’arcivescovo Job di Telmessos del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli.
Il Comitato ha completato la revisione della bozza del testo intitolato “Primato e sinodalità nel secondo millennio e oggi”. Il documento deve essere presentato alla prossima sessione plenaria della commissione mista internazionale, prevista nel 2023.
Il documento è la naturale prosecuzione del documento “Primato e sinodalità nel primo millennio e oggi”, scaturito dall’incontro di Chieti del 2016.
Dopo l’incontro di Chieti c’è stato un incontro del comitato di coordinamento a Leros, in Grecia, dal 5 al 9 settembre 2017. Durante l’incontro, si è deciso di stilare un documento sul tema Verso l’unità nella fede: questioni teologiche e canoniche. Quindi, si era rimandato ad un altro incontro del comitato di coordinamento, da svolgere entro il 2018. Questo ha avuto luogo a Bose, proprio nel periodo in cui la questione dell’autocefalia ucraina entrava nel vivo.
Il documento Verso l’Unità della Fede è stato poi accontonato, a favore di quello su primato e Sinodalità perché il tema è sembrato in maggiore continuità con l’ultimo documento approvato dalla Commissione mista internazionale, intitolato Sinodalità e primato nel primo millennio. Verso una comune comprensione al servizio dell’unità della Chiesa.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione di Rètino, si legge che i partecipanti all’incontro sono “gravemente preoccupati dalla tragica guerra in Ucraina e dalle sue molte vittime e rifugiati, i membri hanno invocato in preghiera il Dio della pace sulla nazione e il suo popolo”.
Dal 2018, il Patriarcato di Mosca ha ritirato la partecipazione dalla commissione a seguito dello “scisma ortodosso” in Ucraina. Si è discusso anche dell’opportunità di andare avanti con l’incontro, ma si è deciso di continuare, considerando che ci sono anche altre defezioni, alcune storiche, come quella della Chiesa Ortodossa di Bulgaria, che non ha mai partecipato.
La questione del primato è particolarmente attuale e molto difficile, perché Costantinopoli e Mosca hanno visioni contrastanti sul tema. Secondo Costantinopoli, una forma di primato dell’autorità esiste nella Chiesa a livello universale. Mosca, al contrario, considera il primato a livello universale come una questione di onore, piuttosto che di autorità.
L’applicazione pratica della disputa tocca proprio la posizione del Patriarca Ecumenico, primo nella sinassi delle Chiese Ortodosse. Questa posizione va considerata come una sorta di primato, con qualche autorità, come dice Costantinopoli, o come nessun primato, perché Costantinopoli non può avere autorità.
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