Città del Vaticano , 20 April, 2022 / 9:33 AM
Dare amore agli anziani è questione di onore, perché ci porta a restituire loro l’amore che ci hanno donato, senza considerarli uno scarto. Perché questo del considerare le persone uno scarto è un male della società, che comincia con la sufficienza e che porta al fenomeno di dare fuoco alla coperta di un barbone e arriva al disprezzo di ogni vita umana. Nella udienza generale del mercoledì, Papa Francesco punta di nuovo il dito contro la cultura dello scarto, e definisce la restituzione dell’amore agli anziani come una questione di onore.
Piazza San Pietro gremita, tornata alla vita con la fine dello stato di emergenza. I fiori olandesi che hanno decorato la piazza nel giorno di Pasqua non ci sono più, ma resta questo clima pasquale, in una giornata sembra avere un clima abbastanza mite, e Papa Francesco fa persino un breve passaggio in Papamobile a salutare la folla.
Nella catechesi, il Papa ricorda che l’età anziana è “segnata in modo speciale dalle esperienze dello smarrimento e dell’avvilimento, della perdita e dell’abbandona, della disillusione e del dubbio”. È vero, dice Papa Francesco, che questo può succedere in ogni fase nella vita, ma è altrettanto vero che questo “può suscitare meno impressione” nell’età anziana, portando negli altri “una sorta di assuefazione e persino di fastidio”. "Quante volte abbiamo detto che i vecchi danno fastidio?", chiosa il Papa
Papa Francesco nota che “le ferite più gravi dell’infanzia e della giovinezza provocano, giustamente, un senso di ingiustizia e di ribellione, una forza di reazione e di lotta”, ma questo non succede quando succede nell’età anziana, e così "i vecchi sono allontanati".
Succede perché l’amore “è discendente: non ritorna sulla vita che sta dietro le spalle con la stessa forza con la quale si riversa sulla vita che ci sta ancora davanti”.
È questa la “gratuità dell’amore”, cui però la rivelazione apre un’altra via: quella – dice Papa Francesco di “onorare chi ci ha preceduto”. Si trova già nel comandamento “onora il padre e la madre”, primo comandamento della seconda tavola e invito a onorare “non solo il padre e la madre”, ma anche “la generazioni e le generazioni che precedono”, il cui congedo “può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita”.
Papa Francesco spiega: "Noi abbiamo ricevuto l'amore dai genitori e i nonni, e ora restituiamo quell'amore ai genitori e ai nonni".
Onore equivale alla dignità, che indica “il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque”. E non possono mancare di onore “la cura stessa del malato, il sostegno di chi non è autosufficiente, la garanzia del sostentamento”.
Manca invece l’onore quando “l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione”, oppure quando “la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa”, e “lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività”.
Può accadere, Papa Francesco ammonisce, ovunque, persino tra le pareti domestiche. Il Papa denuncia in particolare il fatto che “incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili. Apre la strada a eccessi inimmaginabili”.
Il Papa sottolinea che “i ragazzi che danno fuoco alla coperta di un ‘barbone’, perché lo vedono come uno scarto umano (e tante volte pensiamo che i vecchi sono uno scarto), sono la punta di un iceberg, cioè del disprezzo per una vita che, lontana dalle attrazioni e dalle pulsioni della giovinezza, appare già come una vita di scarto”. Aggiunge Papa Francesco: "Disprezzare i vecchi è scartarli dalla vita".
È un disprezzo che “non solo disonora l’anziano, ma disonora tutti noi”. Papa Francesco ricorda che invece la Bibbia ha esempi di onore, come quando Noè giace scomposto perché ubriaco e i figli, “per non farlo svegliare nell’imbarazzo, lo coprono delicatamente, con lo sguardo abbassato, con grande rispetto”.
Secondo Papa Francesco, questo testo “dice tutto dell’onore dovuto all’anziano”. E nota: “Nonostante tutte le provvidenze materiali che le società più ricche e organizzate mettono a disposizione della vecchiaia – delle quali possiamo certamente essere orgogliosi –, la lotta per la restituzione di quella speciale forma dell’amore che è l’onore, mi pare ancora fragile e acerba”.
Papa Francesco esorta a offrire “migliore sostegno sociale e culturale a coloro che sono sensibili a questa decisiva forma di ‘civiltà dell’amore’." Il Papa consiglia ai genitori di "avvicinare i figli giovani, i bambini agli anziani... avvicinarli sempre... che sappiano che questa è la nostra carne, che sappiano che è la possibilità che siamo noi... e se non c'è un'altra possibilità che mandarli in una cosa di riposo, andateli a trovare, e mandate i bambini a trovarli... sono l'onore della nostra civiltà, i vecchi che hanno aperto le porte".
Papa Francesco ricora che "a Buenos Aires, mi piaceva visitare le case di riposo. E domandai ad una signora: quanti figli ha lei? E lei disse: ne ho quattro, tutti sposati, con nipotini. E disse che venivano sempre. Ma quando sono uscito, l'infermiera mi ha detto: padre, ha detto una bugia per coprire i figli. Da sei mesi non viene nessuno".
Non visitare i vecchi "è un peccato grave", mentre il comandamento di onorare i vecchi "è l'unico con il premio", perché dice che si "vivrà a lungo". I vecchi - aggiunge Papa Francesco - "sono la presenza della storia, la presenza della mia figlia, e possiamo dire tutti noi: grazie a te, nonno e nonna, sono vivo. Per favore, non lasciateli da soli".
Continua Papa Francesco che custodire i vecchi “non è una questione di cosmetici e di chirurgia plastica. Piuttosto, è una questione di onore, che deve trasformare l’educazione dei giovani riguardo alla vita e alle sue fasi”.
Insomma, “l’amore per l’umano che ci è comune, inclusivo dell’onore per la vita vissuta, non è una faccenda per vecchi. Piuttosto è un’ambizione che renderà splendente la giovinezza che ne eredita le qualità maggiori”.
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