Roma, 04 April, 2022 / 2:00 PM
Il nome di padre Tommaso da Kempis (1379-1471) non ha bisogno di molti commenti. Conosciuto come l'autore dell'Imitazione di Cristo, il religioso è stato uno dei grandi padri della spiritualità cristiana.
Sacerdote agostiniano, il suo dire è semplice ed il suo consiglio efficace per i moltissimi cristiani che, a distanza di molti secoli, ancora si abbeverano alla sua parola.
Attento lettore dell'opera del Grande di Tagaste tutto evidenzia quel raccoglimento che porta a Dio, partendo dall'umano.
Consci di tutto questo, le Edizioni San Paolo hanno pubblicato il testo La solitudine ed il silenzio per la loro casa editrice.
Il volume, particolarissimo e speciale, raccoglie una lettera che il religioso invia ad un confratello e nel quale propone diversi consigli, per la vita di preghiera e l'incontro con il Padre.
L'opera nell'esposizione latina e con la traduzione del docente Lucio Coco, rappresenta un testo preziosissimo per la vita spirituale dei fedeli.
Opera poco conosciuta, rappresenta una autentica novità nel campo editoriale che merita di essere conosciuta e studiata per l'alto contenuto ascetico e filologico che offre ai fedeli.
Il testo, redatto in forma epistolare, è diviso in due capitoli (Sulla raccomandazione della solitudine e sulla custodia del silenzio).
Le parti, armoniche ed equilibrate, all'interno contengono diverse altre considerazioni.
Il silenzio, il distacco dal mondo e l'amore a Dio attraverso le strade del quotidiano, aprono le porte a quella fede, autentica e vera, vissuta dal monaco agostiniano.
Un'ascesi profonda e sentita anima tutto il testo, scritto per uno scambio di confidenza fra religiosi.
Fra le moltissime indicazioni merita attenzione quella che riguarda Della nostra umiltà secondo la disposizione di Dio. In questa l'autore osserva :”In breve in tutti i cambiamenti che concernono il mondo, sia che ne siamo noi la causa oppure gli altri, dobbiamo vedere una disposizione superiore e di fronte a una tale determinazione dobbiamo inchinarci umilmente a Dio e chiedere che sia lui stesso a donarci ciò che sempre possa giovare maggiormente alla nostra salvezza” (pag.25).
Una spiritualità semplice anima la vita cristiana fondata sul vangelo, vivo nelle realtà di tutti i giorni.
Il testo prosegue con tanti suggerimenti che aprono al silenzio come la disposizione necessaria che consente di trovare Dio in tutte le cose. Questa è vista come luogo di incontro con l'Assoluto che dà senso al divenire dell'esistenza.
Padre Tommaso da Kempis, nello scritto, segue lo schema della devotio moderna, chiedendo, al confratello, di vivere la preghiera come rapporto familiare con il Signore, presente nella storia dell'anima con il Cristo. Sul punto scrive:” Cerca dunque di essere ricco della sua consolazione, di ristorarti con la sua segreta dolcezza, di essere accolto, mediante la casta familiarità con lui, nell'abisso della divinità, perché questa è la sua parola: Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (pag.41).
Questa direzione di ascolto alla voce di Dio e del regno dei cieli è parte integrante del cammino cristiano che il sacerdote propone all'attenzione dell'interlocutore.
Nella società della tecnologia e della velocità le riflessioni del religioso medioevale si presentano non solo originali, ma indispensabili per quella vita buona, descritta nel vangelo e commentata dai grandi mistici della Chiesa, fra cui brilla il nome dell'agostiniano.
Testo di particolare valore, da leggere e rileggere, l'opera rappresenta un gioiello che va meditato e vissuto alla luce di quel quotidiano presente nell'esistenza del cristiano di tutti i tempi.
Tommaso da Kempis,
La solitudine ed il silenzio,
Edizione bilingue a cura di Lucio Coco,
Edizioni San Paolo, Milano, 2015, pag.101, euro 12.00
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