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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: "Il digiuno prepara il terreno, la preghiera irriga, la carità feconda"

"Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti". E' questo il tema scelto dal Papa per la Quaresima 2022, un'esortazione di San Paolo ai Galati. Il Pontefice ha diffuso oggi il suo Messaggio e i passaggi più importanti sono stati presentati presso la Sala Stampa della Santa Sede.

"San Paolo ci parla di un kairós: un tempo propizio per seminare il bene in vista di una mietitura. Cos’è per noi questo tempo favorevole? - commenta subito il Papa nel suo Messaggio - Certamente lo è la Quaresima, ma lo è anche tutta l’esistenza terrena, di cui la Quaresima è in qualche modo un’immagine. Nella nostra vita troppo spesso prevalgono l’avidità e la superbia, il desiderio di avere, di accumulare e di consumare, come mostra l’uomo stolto della parabola evangelica, il quale riteneva la sua vita sicura e felice per il grande raccolto accumulato nei suoi granai. La Quaresima ci invita alla conversione, a cambiare mentalità, così che la vita abbia la sua verità e bellezza non tanto nell’avere quanto nel donare, non tanto nell’accumulare quanto nel seminare il bene e nel condividere".
Per il Papa "questa chiamata a seminare il bene non va vista come un peso, ma come una grazia con cui il Creatore ci vuole attivamente uniti alla sua feconda magnanimità".

"Seminare il bene per gli altri ci libera dalle anguste logiche del tornaconto personale e conferisce al nostro agire il respiro ampio della gratuità, inserendoci nel meraviglioso orizzonte dei benevoli disegni di Dio - commenta Francesco - La Parola di Dio allarga ed eleva ancora di più il nostro sguardo: ci annuncia che la mietitura più vera è quella escatologica, quella dell’ultimo giorno, del giorno senza tramonto".
Non stanchiamoci di fare il bene. "Di fronte all’amara delusione per tanti sogni infranti, di fronte alla preoccupazione per le sfide che incombono, di fronte allo scoraggiamento per la povertà dei nostri mezzi, la tentazione è quella di chiudersi nel proprio egoismo individualistico e rifugiarsi nell’indifferenza alle sofferenze altrui - spiega il Papa - La Quaresima ci chiama a riporre la nostra fede e la nostra speranza nel Signore".

Non stanchiamoci di pregare. "Abbiamo bisogno di pregare perché abbiamo bisogno di Dio. Quella di bastare a noi stessi è una pericolosa illusione. Se la pandemia ci ha fatto toccare con mano la nostra fragilità personale e sociale, questa Quaresima ci permetta di sperimentare il conforto della fede in Dio, senza la quale non possiamo avere stabilità", dice il Papa.

Poi ci sono "altri consigli" del Papa per la Quaresima nel Messaggio. "Non stanchiamoci di estirpare il male dalla nostra vita. Il digiuno corporale a cui ci chiama la Quaresima fortifichi il nostro spirito per il combattimento contro il peccato. Non stanchiamoci di chiedere perdono nel sacramento della Penitenza e della Riconciliazione, sapendo che Dio mai si stanca di perdonare. Non stanchiamoci di combattere contro la concupiscenza, quella fragilità che spinge all’egoismo e ad ogni male, trovando nel corso dei secoli diverse vie attraverso le quali far precipitare l’uomo nel peccato Una di queste vie è il rischio di dipendenza dai media digitali, che impoverisce i rapporti umani. La Quaresima è tempo propizio per contrastare queste insidie e per coltivare invece una più integrale comunicazione umana", commenta Francesco.

"In questo tempo di conversione, trovando sostegno nella grazia di Dio e nella comunione della Chiesa, non stanchiamoci di seminare il bene. Il digiuno prepara il terreno, la preghiera irriga, la carità feconda", conclude il Papa.

Presso la Sala Stampa della Santa Sede è stato presentato il Messaggio del Papa. A partecipare anche il Cardinale Francesco Montenegro, Arcivescovo emerito di Agrigento e Membro del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, il quale spiega che Papa Francesco nel suo Messaggio invita tutti dunque a non stancarci di fare il bene e di operare il bene verso tutti. "Il Santo Padre ci invita ad entrare nella Quaresima interiorizzando più radicalmente che cosa significhi guardare ogni persona che incontriamo con gli occhi di Cristo e riconoscendo gli occhi di Cristo. Spogliarci del superfluo, alleggerirci, assumere seriamente la chiamata alla conversione significa, nella Chiesa in questo momento storico, esprimere più distintamente nella nostra vita e con le nostre relazioni quell’amore che si effonde dalla vita intima di Dio, che lega il Padre e il Figlio nello Spirito Santo", commenta il Cardinale Montenegro.

Per il Cardinale Montenegro "la Quaresima è, in qualche modo, immagine e specchio di tutta quanta la vita del cristiano. Come tale costituisce un allenamento, una vera e propria palestra. Di fronte a ogni battuta d’arresto o alle difficoltà che possono fiaccare la quaresima ci ricorda che sempre si può ricominciare, con l’aiuto della misericordia di Dio, sempre ci si può rialzare e riprendere la sequela del Maestro per giungere con Lui alla Croce e alla Risurrezione. Il riferimento alla Vergine Maria chiude il testo; a Lei si chiede la pazienza affinché la Quaresima di quest’anno porti frutti di salvezza eterna”.

 

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