Piazza Armerina, 14 December, 2021 / 6:00 PM
Il 12 novembre 1941 spirava a Piazza Armerina monsignor Mario Sturzo. Fratello di don Luigi, fondatore del Partito Popolare Italiano, il nome del vescovo è ricordato per la grande opera, spirituale e concreta, per la diffusione della dottrina sociale della Chiesa.
Nato il 2 novembre 1861 a Caltagirone, è il figlio dei Baroni Altobrando. Ragazzo riflessivo e maturo, si orienta verso lo studio della Giurisprudenza, materia nella quale si laurea.
A ventisei anni entra in Seminario ed è ordinato sacerdote il 21 settembre 1889, da monsignor Saverio Gerbino.
Tra i primi incarichi ricoperti, oltre ad occuparsi delle anime, è nominato rettore del Seminario, oltre che vicario della diocesi.
In questi anni segue da vicino il fratello nella formazione spirituale ed umana della novella formazione politica.
Per volere di Papa Leone XIII e visti i non comuni talenti di carattere, umani e spirituali, è nominato vescovo di Piazza Armerina. Corre l’anno 1903.
In diocesi si attiva, da subito, in una fitta rete di opere volte all'applicazione del magistero della Chiesa affidato alle proprie cure.
Nascono nuove parrocchie e fonda diverse casse rurali per il sostegno della popolazione.
In questo periodo partecipa con il fratello alle moltissime iniziative volte al progresso spirituale e sociale del territorio. Tra queste anche la pubblicazione di alcuni articoli, inerenti diversi argomenti a sfondo sociale, su La croce di Costantino, giornale fondato da don Luigi per diffondere gli ideali del Partito Popolare, portatore della dottrina sociale della Chiesa.
Pastore vicino al suo popolo è presente con l'esempio e con quell'azione, mirata e coerente, alle sfide dei tempi.
Attento alla vita religiosa, riforma la ratio studiorum della formazione al presbiterato ed è attento all'approfondimento culturale del clero, che vuole pronto e disponibile ai segni dei tempi.
Studioso di filosofia pubblica numerosi testi.
Uomo dotato di grande capacità introspettiva è attento ai fermenti culturali del proprio mondo collaborando con numerose riviste, tra cui quella di filosofia neoscolastica edita dall'Università Cattolica di Milano.
Segretario, per oltre dieci anni, della Conferenza Episcopale Sicula non esita a mettere in campo il proprio programma, nato dalla partecipazione del cristiano alla vita, sociale e religiosa del quotidiano.
Ciò anticiperà le prospettive del Concilio Vaticano II, illuminando di nuova luce la vita ascetica e sociale del territorio.
Sepolto nel cimitero della diocesi, nel 1960 per volere del proprio successore è sepolto nella cattedrale di Piazza Armerina, nella quale aveva amministrato quel munus ricevuto per il bene delle anime affidate alla propria intelligenza ma di più al suo cuore.
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