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Un servizio di EWTN News

Pubblicato il rito per la Istituzione dei Catechisti, un ministero del tutto laicale

“Un’ulteriore opportunità di riflessione sulla teologia dei ministeri per giungere ad una visione organica delle distinte realtà ministeriali” è quella offerta dalla pubblicazione del Rito di Istituzione dei Catechisti. Lo scrive in una lettera di presentazione del Rito in latino il Prefetto Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, l’ Arcivescovo Arture Roche.

Il testo, inviato a tutti i vescovi del mondo, ribadisce che quello del catechista è un ministero laicale e stabile. Inoltre i “catechisti in virtù del Battesimo sono chiamati ad essere corresponsabili nella Chiesa locale per l’annuncio e la trasmissione della fede, svolgendo tale ruolo in collaborazione con i ministri ordinati e sotto la loro guida”. Da ricordare anche che i “catechisti nei territori di missione si differenziano da quelli operanti nelle Chiese di antica tradizione. Inoltre, anche le singole esperienze ecclesiali determinano caratteristiche e modalità di azione molto diversificate, tanto da risultare difficile farne una descrizione unitaria e sintetica”. 

Indicazioni anche per chi “di norma” non dovrebbe essere scelto come catechista. Ad esempio chi è già in cammino verso un ordine sacro, i religiosi, a meno che non siano gli unici referenti parrocchiali, e “coloro che svolgono un servizio rivolto esclusivamente verso gli appartenenti di un movimento ecclesiale”. E anche coloro che insegnano religione a scuola o hanno altri incarichi in parrocchia. Certo non sarà facile in questo modo in molte parti del mondo trovare catechisti, ma la indicazione è chiara. Inoltre “non tutti coloro che preparano all’iniziazione fanciulli, ragazzi e adulti devono essere istituiti Catechisti: il discernimento del Vescovo può chiamare alcuni di loro, a seconda delle capacità e delle esigenze pastorali, al ministero o di Lettore o di Catechista”.

In pratica possono “essere scelti tra quelli che in modo più specifico svolgono il servizio dell’annuncio: essi sono chiamati a trovare forme efficaci e coerenti per il primo annuncio, per poi accompagnare quanti lo hanno accolto nella tappa propriamente iniziatica”.

Si crea di fatto una nuova figura nella gerarchia che però è assolutamente laica, come del resto è stato indicato nel Motu Proprio Antiquum ministerium.

Il Rito prevede, dopo la liturgia della Parola, una esortazione; l’invito alla preghiera; un testo di benedizione; la consegna del crocifisso.

 

 

 

 

 

 

 

 

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