Città del Vaticano , 01 December, 2021 / 9:20 AM
Dio si inserisce come un “imprevisto” nella relazione tra Maria e Giuseppe, cambia i loro progetti e le loro aspettative, sconvolge la loro vita. Ma Giuseppe resta a fianco a Maria, è “giusto”, e questo perché il suo è un amore maturo, che non viene scosso dagli sconvolgimenti della vita. San Giuseppe è così un messaggio per tutti i fidanzati, chiamati a vivere il loro impegno non come innamoramento, ma come amore maturo.
Papa Francesco prosegue il suo ciclo di catechesi sulla figura di San Giuseppe. È una giornata scura e piovosa a Roma, ma i pellegrini ci sono comunque nell’Aula Paolo VI, mentre fuori l’albero di Natale già sormonta San Pietro e si aspetta la realizzazione del Presepe. Il Papa entra mentre, inusitatamente, una orchestra suona l’Hallelujah di Cohen.
La catechesi di oggi è, per Papa Francesco, l’occasione di inviare un messaggio a tutti i fidanzati, ricordando che ci sono molte vicende legate a Giuseppe nei Vangeli apocrifi, che “rispondono al desiderio di colmare i vuoi narrativi dei Vangeli canonici, i quali ci danno tutto ciò che è essenziale per la fede e la vita cristiana”.
San Giuseppe è definito prima di tutto un giusto dal Vangelo di Matteo. Così giusto che, saputo che Maria è incinta, voleva “ripudiarla in segreto”, secondo le usanze di Israele, perché dopo il fidanzamento ufficiale la donna, pur continuando a vivere nella casa paterna, era già considerata di fatto la moglie del promesso sposo. E poi, nel secondo atto era il trasferimento a casa dello sposo, con una “fastosa processione”, racconta Papa Francesco.
Maria si trovò incinta “prima che andassero a vivere insieme”, cosa che la Legge Antica puniva con la lapidazione, e che invece era stata poi moderata con un atto di ripudio con conseguenze penali e civili per la donna.
Giuseppe era “giusto”, dice il Papa, proprio perché “sottomesso alla legge come ogni pio israelita”, ma “dentro di lui l’amore per Maria e la fiducia che ha in lei gli suggeriscono un modo che salvi l’osservanza della legge e l’onore della sposa: decide di darle l’atto di ripudio in segreto, senza clamore, senza sottoporla all’umiliazione pubblica. Sceglie la via della riservatezza, senza processo e rivalsa”. "Ma quanta santità in Giuseppe", commenta Papa Francesco.
È mentre riflette su questo che Dio “interviene nel discernimento di Giuseppe”, attraverso un sogno che “gli svela un significato più grande della sua stessa giustizia”. Papa Francesco nota che è importante essere giusti e allo stesso tempo “bisognosi dell’amore di Dio”, perché questo permette di “allargare i nostri orizzonti e considerare le circostanze della vita da un punto di vista diverso, più ampio”.
“Tante volte – aggiunge Papa Francesco - ci sentiamo prigionieri di quello che ci è accaduto; ma proprio davanti ad alcune circostanze della vita, che ci appaiono inizialmente drammatiche, si nasconde una Provvidenza che con il tempo prende forma e illumina di significato anche il dolore che ci ha colpiti”. La tentazione - aggiunge Papa Francesco - è quello di "chiudersi nel problema che ci ha colpiti, ma questo non fa bene, porta all'amarezza".
Per il Papa, però, questo non è il dettaglio che conta. È piuttosto il fato che “Dio sembra inserirsi come un imprevisto” nella vicenda di Maria e Giuseppe. Eppure, “seppure con una iniziale fatica, entrambi spalancano il cuore alla realtà che si pone loro innanzi”.
Da qui il messaggio ai fidanzati, ma anche ai novelli sposi. Perché “molto spesso la nostra vita non è come ce la immaginiamo. Soprattutto nei rapporti di amore, di affetto, facciamo fatica a passare dalla logica dell’innamoramento a quella dell’amore maturo”.
L’innamoramento “è sempre segnata da un certo incanto, che ci fa vivere immersi in un immaginario che spesso non corrisponde alla realtà dei fatti”, ma è solo quando questo sembra finire che “può cominciare l’amore vero”.
“Amare – sottolinea Papa Francesco - infatti non è pretendere che l’altro o la vita corrisponda alla nostra immaginazione; significa piuttosto scegliere in piena libertà di prendersi la responsabilità della vita così come ci si offre”.
Giuseppe dà dunque una lezione importante, perché “sceglie Maria ad occhi aperti” e con tutti i rischi. "Pensate - dice Papa Francesco - nel Vangelo di Giovanni si diceva a Gesù: noi non siamo figli di quella là, vale a dire non siamo figli della prostituzione. Volevano sporcare la mamma di Gesù. Per me è il passaggio più sporco, più demoniaco del Vangelo".
Ed è questo amore di Giuseppe, che va oltre anche questa situazione, l’amore che sono chiamati a testimoniare i fidanzati cristiani. Un amore - dice Papa Francesco - “che abbia il coraggio di passare dalle logiche dell’innamoramento a quelle dell’amore maturo”, una “scelta esigente, che invece di imprigionare la vita, può fortificare l’amore perché sia durevole di fronte alle prove del tempo”.
Papa Francesco spiega quando il romanticismo sparise un po', viene "l'amore maturo", e "succede dai tempi di Adamo ed Eva che gli sposi litighino, è il pane quotidiano di ogni giorno. Non si dico che si debba litigare, ma si può. Ma succede che alziamo la voce, succede che volano i piatti. Ma come fare perché non danneggi la vita del matrimonio? Non finire mai la giornata senza fare la pace!" E questo perché "la guerra fredda del giorno dopo è pericolosissima".
E conclude con una preghiera: “San Giuseppe, tu che hai amato Maria con libertà, e hai scelto di rinunciare al tuo immaginario per fare spazio alla realtà, aiuta ognuno di noi a lasciarci sorprendere da Dio e ad accogliere la vita non come un imprevisto da cui difendersi, ma come un mistero che nasconde il segreto della vera gioia. Ottieni a tutti i fidanzati cristiani la gioia e la radicalità, conservando però sempre la consapevolezza che solo la misericordia e il perdono rendono possibile l’amore”.
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