Città del Vaticano , 21 May, 2021 / 1:30 AM
Dieci anni fa, in Francia, si diede vita ad un progetto di comunità che porta a vivere insieme giovani adulti e senza tetto, in piccole comunità composte dalle sei alle dieci persone, tutte dello stesso sesso, in modo da condividere non solo una casa, ma anche i bisogni sociali. Si chiama Associazione Lazare, e Papa Francesco li ha incontrati oggi per celebrare i primi dieci anni di vita, e chiedere loro di continuare ad essere “testimoni della tenerezza di Dio”. Lo ha fatto in un discorso consegnato, ma non pronunciato.
Ha detto loro Papa Francesco: “Andando incontro agli altri nelle loro situazioni e formando una famiglia in cui regnano l’armonia e la gioia di vivere insieme, voi partecipate alla missione della Chiesa di andare verso le periferie della nostra società”.
Papa Francesco ha sottolineato che i giovani hanno scelto di mettersi “al servizio della dignità umana, di farsi prossimi delle persone escluse, senza dimora, rifiutate, spesso tradite nei loro diritti. Servendo loro, servite il Signore stesso”.
Il Papa ha lodato i membri dell’associazione, perché “in questi tempi di incertezza, di fragilità, invece di sprecare la vostra vita pensando soltanto a voi stessi, voi fate l’esperienza della coabitazione solidale”, così da “arricchire la vostra vita diventando sorgente di speranza per chi non crede più in sé stesso e si sente umiliato”.
“Col vostro impegno e la vostra dedizione – ha continuato il Papa - cercate di essere cristiani non solo a parole, ma nei fatti. Così portate molto frutto e ciò si vede nell’espansione della vostra Associazione negli altri Paesi e continenti”.
Papa Francesco li ha dunque esortati a non “aver paura di trasmettere la fiaccola della speranza e dell’amore” e di essere “testimoni della tenerezza di Dio in mezzo alla cultura dell’egoismo, dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto, del disprezzo dei poveri e dei deboli”.
Rivolgendosi poi ai senzatetto che beneficiano del progetto, Papa Francesco ha detto: “Non siete degli scarti, degli uomini inferiori, persone fallite, come vuole a volte farci credere la società. Agli occhi di Dio, siete un tesoro, un dono, una vita, una dignità. Sui vostri volti, vediamo il volto sofferente di Cristo che ci invita a un amore urgente e a un cuore aperto. Avendo ricevuto dagli altri tanto bene e tante attenzioni, diventate a vostra volta uomini e donne capaci di risollevare, di consolare, di lenire le ferite e di rendere presente Dio nel cuore delle vostre vite”.
Papa Francesco ha dunque esortato a “rimanere fedeli ai vostri obiettivi”, perché “oggi più che mai abbiamo bisogno di costruire un mondo, una società di relazioni fraterne e piene di vita”.
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