Città del Vaticano , 06 May, 2021 / 1:00 AM
“Apprezzo molto la vostra capacità di coniugare gli aspetti professionali e quelli spirituali, esprimendo così la vostra devozione e fedeltà alla Sede Apostolica. Da parte loro, i pellegrini e i turisti che vengono a Roma hanno la possibilità di sperimentare la cortesia e la disponibilità delle guardie ai vari ingressi della Città del Vaticano. Non dimenticate mai queste qualità, che rappresentano una bella testimonianza e sono il segno dell’accoglienza della Chiesa”. Papa Francesco lo ha detto questa mattina alle nuove reclute della Guardia svizzera pontificia accompagnati dai genitori per la udienza di rito in occasione del Giuramento che si tiene oggi pomeriggio.
“Il Signore- ricordato il Papa- talvolta chiama alcuni tra voi a seguirlo nella strada del sacerdozio o della vita consacrata, trovando un terreno disponibile coltivato proprio durante il tempo di servizio nella Guardia. Altri invece seguono la vocazione coniugale e formano una propria famiglia. Ringrazio con voi il Signore, fonte di ogni bene, per i diversi doni e le varie vocazioni che vi affida, e prego perché anche quanti iniziano ora il loro servizio possano rispondere pienamente alla chiamata di Cristo, seguendolo con fedele generosità.
Le 34 nuove reclute presteranno giuramento nel Cortile di San Damaso alla presenza di monsignor Edgar Peña Parra, in rappresentanza del Papa. Nel Piazzale dei Protomartiri Romani sarà prima deposta una corona per commemorare l’eroica morte dei 147 soldati elvetici caduti in difesa del Papa Clemente VII, durante il Sacco di Roma del 1527.
Le celebrazioni sono iniziate ieri sera con la recita dei Vespri e stamattina messa a San Pietro
celebrata dal cardinale segretario di Stato vaticano. Fede e forza d’animo: le due qualità che il porporato mette in luce per il servizio delle reclute alla Chiesa. Ciò che Gesù chiede a tutti. Ha detto Parolin, è “di passare dall’essere credenti al diventare discepoli”. E l’identità del discepolo è
Rimanere in Gesù, annunciare Gesù, quindi comunione e missione. Il sì di oggi , quindi ha detto il cardinale, è da intendersi come una dichiarazione di “volontà di dare la vita per Pietro”, per “rimanere in Cristo e per essere i suoi missionari”.
Dopo la messa il Papa ha incontrato Guy Parmelin, Presidente della Confederazione Elvetica. Venti minuti di colloquio durato circa 20 min, e lo scambio dei doni. Il presidente ha portato in cesto di prodotti svizzeri e il Papa ha donato una maiolica raffigurante la statua e la Basilica di San Pietro oltre ai suoi ultimi testi. "Durante i cordiali colloqui, - si legge nella nota vaticana- oltre a ricordare il generoso servizio della Guardia Svizzera Pontificia nel giorno del giuramento dei nuovi membri, è stato espresso compiacimento per le buone relazioni e la fruttuosa collaborazione che intercorrono tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica. Nel contesto del recente centenario della ripresa dei rapporti diplomatici si è ribadita la volontà di rafforzare tale collaborazione reciproca sulle principali questioni internazionali e su ambiti di comune interesse".
Il Giuramento si svolge alle 17.00, ma la cerimonia verrà trasmessa in differita alle 19.00 per lasciare spazio alla Maratona di Rosario per la Fine della Pandemia alle 18.00
AGGIORNATO ALLE 13.35
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