Roma, 12 April, 2021 / 10:00 AM
In un anno difficilissimo per l’intero settore della cultura, durante il quale tutti i musei hanno dovuto e ancora devono reinventarsi ogni giorno per mantenere in modi innovativi il contatto con il proprio pubblico l’AMEI Associazione Musei Ecclesiastici Italiani ha rinnovato il proprio Consiglio Direttivo. Nuovo presidente è Giovanni Gardini.
Ravennate, classe 1976, Gardini è attualmente vicedirettore del Museo Diocesano “G. Battaglia” e della Biblioteca Diocesana “Card. G. Cicognani” della Diocesi di Faenza-Modigliana, nonché docente presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di S. Apollinare di Forlì, Alberto Marvelli di Rimini e Santa Caterina da Siena della Toscana - presso i quali tiene corsi di iconografia e archeologia cristiana - e coordinatore del corso in Arte Sacra dell’ISSR della Toscana, polo di Arezzo. Impegnato nella ricerca e nella divulgazione del patrimonio artistico presta particolare attenzione alla tradizione iconografica cristiana intesa come espressione della fede e della cultura della Chiesa.
“In questo momento - dice Gardini-nel quale le emergenze sono tante e di varia natura si ha la necessità di una programmazione di lungo respiro. Certamente un aspetto sul quale il lavoro di AMEI deve proseguire è quello di favorire il lavoro in rete, lo scambio e la collaborazione tra musei, consapevoli della ricchezza di cui le nostre realtà sono testimoni. L’istituzione museale va promossa come luogo capace di leggere i segni dei tempi, affinché l’arte sia sempre più luogo di incontro, di sperimentazione, di spiritualità, di dialogo e di inclusione".
Non appena insediato, il nuovo Consiglio Direttivo ha già preso la prima decisione: in ragione dell’emergenza pandemica, la quota associativa per le annate 2020 e 2021 sarà unica. Chi ha già versato la quota del 2020 non dovrà effettuare un nuovo pagamento per il 2021, e chi non l’ha fatto potrà semplicemente versare la sola quota dell’anno in corso.
AMEI raggruppa circa 200 musei ecclesiastici su tutto il territorio nazionale (Musei Diocesani, del Duomo/Cattedrale, Santuari). La scommessa e obiettivo prioritario continua a essere superare il pregiudizio che spesso affligge e oscura i musei diocesani ed ecclesiastici percepiti e considerati quasi esclusivamente collezioni di arredi e paramenti sacri strettamente legati all’attività liturgica e alla catechesi.
I musei di AMEI, proprio in quanto Musei Ecclesiastici, si riconoscono invece una mission molto più complessa, come musei locali, con un forte radicamento territoriale, luoghi di tutela e valorizzazione del territorio; musei “accessibili”, luoghi di attenzione alle problematiche sociali e ai pubblici speciali e disagiati; musei “del dialogo”, ponti tra culture e fedi differenti; musei “laboratorio del contemporaneo”, aperti alla ricerca artistica contemporanea, anche dei giovani.
Dei 4588 musei e istituti simili presenti in Italia il 20% è costituito da musei ecclesiastici. E il 10% delle opere esposte nei musei italiani sono opere d’arte sacra
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