Roma, 27 March, 2021 / 10:00 AM
Diversamente dalla scorsa Pasqua, quando eravamo in lockdown generale e si poteva partecipare alle celebrazioni liturgiche solo in remoto, quest’anno la Pasqua può essere vissuta in presenza con la partecipazione dei fedeli cattolici nelle chiese anche se con alcune limitazioni rispetto alla tradizione, a seguito delle norme legate all’emergenza in corso.
«Allo smarrimento e alla sofferenza che tutti abbiamo sentito l’anno scorso per la mancanza delle celebrazioni liturgiche comunitarie – scrive il vicario generale della diocesi di Milano, il vescovo Franco Agnesi - corrisponda quest’anno un rinnovato desiderio di partecipazione ai riti che le comunità, liete e grate, celebrano con fede»: «non sospendiamo la diffusione mediatica delle celebrazioni a sostegno della fede di quanti sono impossibilitati a partecipare; ma la cura e gli sforzi per essa non distolgano dall’impegno di assicurare le condizioni per il radunarsi della comunità». Tra le raccomandazioni della Conferenza Episcopale Italiana, a partire da domani, Domenica delle Palme, evitare gli assembramenti dei fedeli e l’invito affinché «in nessuno modo ci sia consegna o scambio di rami d’ulivo». Per il Giovedì Santo ancora una volta viene omessa la “lavanda dei piedi” nella Messa in Coena Domini e si dovrà tenere in considerazione «l’eventuale coprifuoco» per l’orario della Messa stessa. Per il Venerdì Santo viene confermato anche per quest’anno che l’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio «sia limitato al solo presidente della celebrazione» mentre la Veglia pasquale «potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito» purché «in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco».
Ieri nella diocesi di Aversa, per sensibilizzare alle sempre attuali, dolorose problematiche degli atti di femminicidio, la Caritas diocesana, l’Associazione “Dadaa Ghezo Nouvelle Formule”, il gruppo di donne Elle(s), l’Ordine Francescano dei Frati Minori di S.Antimo e la Caritas Domus S. Francesco della parrocchia di S. Antimo hanno concepito e organizzato una via Crucis singolare. Protagoniste delle varie stazioni le donne, ognuna con la propria storia di sopruso, sofferenza e salvezza. «La quattordicesima stazione ha contemplato la testimonianza di Caterina, la donna di Frattamaggiore che ha vissuto la terribile esperienza di essere stata perseguitata dal suo ex marito», informa Roger S. Adjicoude, responsabile dell’area Immigrazione della Caritas di Aversa. Seicento lumini accesi in piazza Duomo a Prato per simboleggiare la presenza dei giovani che non hanno potuto partecipare alla Via Crucis promossa dalla Pastorale giovanile guidata da don Marco Degli Angeli. «Siamo in zona rossa, gli spostamenti sono vietati come gli assembramenti e per questo il tradizionale rito del tempo di Quaresima è stato vissuto sui social o in diretta televisiva», sottolinea la diocesi. Un’ora di preghiera, invocazioni, canti, riflessioni e testimonianze con un filo conduttore l’emergenza che stiamo vivendo ormai da più di un anno. Il vescovo Giovanni Nerbini ha guidato la Via Crucis lungo sette stazioni dislocate all’interno della piazza: in ogni fermata una testimonianza. A parlare una malata di Covid guarita dalla malattia, una mamma che ha vissuto l’esperienza del Coronavirus insieme alla sua famiglia, una infermiera impegnata in una casa di riposo, un medico, un insegnante di scuola superiore. E poi le parole di un carcerato lette da un giovane. La settima stazione, quella della Resurrezione, è stata commentata dal vescovo Nerbini. Via Crucis diocesana, sempre ieri, nella diocesi de l’Aquila all’interno della Chiesa di San Silvestro presieduta dall’arcivescovo, il card. Giuseppe Petrocchi. Nela diocesi di Savona-Noli prosegue “Pellegrini sulle tracce di Gesù” il cammino di Quaresima-Pasqua 2021. Un percorso che si sviluppa in quattro blocchi fino a domenica 4 aprile, Pasqua di Resurrezione. Il tema “Uscire e mettersi in cammino” deriva dalle sollecitazioni del Vangelo della domenica e dal desiderio di fare la differenza rispetto alla pandemia che cerca di «rinchiuderci in casa o peggio nei nostri luoghi bui dell’anima». Durante il Triduo vengono offerti alcuni spunti evangelici e “luoghi simbolici” dai quali partire per il cammino spirituale dei singoli e dei gruppi pastorali delle nostre parrocchie, sempre con uno sguardo verso il “fuori di noi e dei nostri ideali - o concreti - recinti spirituali”. Gli spunti sono di carattere trasversale, sono soprattutto sollecitazioni simboliche, e possono essere utilizzati – spiega la diocesi - su più livelli di età, dai bambini agli adulti.
Che i riti della Settimana Santa possono essere celebrati con la partecipazione del popolo di Dio, nelle parrocchie di appartenenza, nel rispetto delle norme sanitarie per il contenimento del contagio è «certamente una notizia che contribuisce a diffondere speranza per un ritorno, seppur lento, alla vita “normale” che non sarà più la stessa per tante persone, anche nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che hanno sofferto e continuano a soffrire per la pandemia», spiega la diocesi. A Perugia centro, nella cattedrale di San Lorenzo, sarà il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti a presiedere i riti della Settimana Santa, che inizieranno domani e si concluderanno il 4 aprile, subendo delle modifiche, a seguito della pandemia, in base agli orientamenti per la “Settimana Santa 2021”indicati dalla Cei su quanto predisposto dalla Congregazione per il culto divino. “Il tuo amore è per sempre” è stato ieri sera il tema della Via Crucis con i giovani della diocesi di Torino e Susa presieduta dal vescovo Cesare Nosiglia. Si è trattato di un appuntamento pensato in preparazione alla Contemplazione online della Sindone, che si terrà il prossimo 3 aprile mentre a Termoli la via Crucis diocesana di ieri sera si è svolta nel teatro romano di Teramo con le meditazioni di san Giovanni Paolo II, presieduta dal vescovo Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri. “La Via Crucis non è un semplice ricordo del passato ma la scoperta della presenza della fedeltà di Dio in ciascuno di noi e nelle nostre comunità”, ha detto il presule . Passio Christi nelle vie crucis della “casa comune” è stata la proposta della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali della diocesi di Tursi-Lagonegro. Il gesto si inserisce nel percorso ecclesiale annuale “In ascolto del Creato”, finalizzato alla “conversione ecologica globale” personale e comunitaria.
Molte le Vie Crucis viventi che, anche quest’anno, non possono essere ripetute. Una tradizione molto diffusa e seguita in Italiana ma anche tra gli italiani che vivono all’estero, soprattutto in Germania. Tra queste quella di Wuppertal promossa dalla locale Missione Cattolica Italiana e che quest’anno avrebbe festeggiato il 40mo appuntamento. E per non farlo passare inosservato i promotori hanno pubblicato sul sito della Missione Cattolica Italiana video ed immagini di questi quarant’anni. Un mondo per ricordare con la speranza di riprendere il prossimo anno.
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