Città del Vaticano , 25 March, 2015 / 4:49 PM
“La lettera enciclica Evangelium Vitae è un documento di straordinaria attualità che ribadisce con forza come l’uomo costituisca la prima e fondamentale via della Chiesa”. Mons. Jean-Marie Mupendawatu, Segretario del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, lo ribadisce con forza dutante la “Giornata di Studio dedicata alla Lettera Enciclica” promulgata da San Giovanni Paolo II esattamente venti anni fa.
Ancora oggi, dice il Presule, corre l’obbligo di “interrogarsi sulla cultura della vita in un contesto culturale e sociale dove urge la promozione di “una cultura della vita” che diventi un patrimonio esistenziale di tutta l’umanità”.
Nell’Aula San Pio X di Roma, illustri relatori si sono confrontati proprio sull’attualità di quel messaggio, partendo dall’invito del Segretario del dicastero vaticano: “noi tutti siamo responsabili della promozione della cultura della vita”, perché, proprio come evidenziato nel documento dal Santo Papa polacco, “solo la concorde cooperazione di quanti credono nel valore della vita potrà evitare una sconfitta della civiltà dalle conseguenze imprevedibili”.
Non è potuto intervenire il Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, l’Arcivescovo Zygmunt Zimowski, cha ha inviato un messaggio: “In questi 20 anni”, ha scritto, “verifichiamo che questi attentati - ogni specie di omicidio, il genocidio, l'aborto, l'eutanasia e lo stesso suicidio volontario, nominati citando l’enciclica - non sono diminuiti, ma anzi sono aumentati, assumendo forme sempre nuove e subdole”.
“Oggi, infatti – ha scritto ancora Zimowski -, sulla scia del progresso scientifico e tecnologico la vita umana viene manipolata in nome di presunti ‘diritti’. Si parla, pertanto, del “diritto all’aborto”, e si spinge la donna verso l’uso “della pillola del giorno dopo”, senza alcuna preoccupazione per l’offesa arrecata alla vita nascente e senza alcuna preoccupazione per la salute della gestante. Si evoca, all’opposto, il “diritto ad avere un figlio”, facendo ricorso alle tecniche di procreazione assistita, che tra l’altro portano alla distruzione di innumerevoli embrioni”. Poi, ha aggiunto: “sempre più Paesi nel mondo legalizzano l’eutanasia, addirittura anche per i bambini”.
Ecco perché, la questione ha ancora una sua urgenza e “vogliamo ribadire l’attualità dell’insegnamento di san Giovanni Paolo II sulla dignità e inviolabilità della vita umana. Tale insegnamento è stato recentemente riaffermato anche da Papa Francesco nel suo Discorso tenuto il 5 marzo 2015 ai Partecipanti della Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita: «Ripeto l’appello di san Giovanni Paolo II: Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità! (Evangelium vitae, n. 5)”.
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