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Un servizio di EWTN News

Dalle diocesi, il cammino verso la Pasqua passa attraverso l'arte

Ci avviciniamo alla Pasqua e l’Ufficio Filatelico Vaticano per il francobollo sceglie un’opera d’arte italiana. E’ un quadro che raffigura la Resurrezione di Gesù che si trova oggi nella pieve di San Pietro a Figline, nella diocesi di Prato.

Si tratta di un’opera di Vitaliy Shtanko, un artista ucraino. Un quadro di alto due metri, realizzato quindici anni fa e che rappresenta Gesù Risorto mentre appare agli Apostoli nel cenacolo la sera di Pasqua. Questo dipinto – che ha per titolo “Perché sorgono dubbi nel vostro cuore?” è stato notato dal Servizio Poste e Filatelia del Vaticano grazie ad una fotografia portata all’attenzione del responsabile del servizio don Francesco Mazzitelli, come scrive l’edizione pratese del settimanale delle diocesi toscane “ToscanaOggi”.

"È stato un fotografo al termine di una celebrazione nella chiesa di Figline a scattare una foto al quadro e poi, anni dopo, a mostrarla a don Mazzitelli che quest’anno l’ha scelta per realizzare il francobollo vaticano di Pasqua", spiega don Giuseppe Billi, parroco di San Pietro a Figline. Don Billi – scrive il giornale - "intuì subito l’importanza di questa opera e decise di acquistarla per metterla in parrocchia" sistemandola inizialmente nelle aule di catechismo, dove tanti si fermavano ad ammirarla, per poi collocarla in chiesa accanto al portone di ingresso. "L’importanza di questo quadro – spiega don Billi – è l’immortalità quotidiana del Cristo che ci fa vedere la divinità nella corporeità dell’uomo, nonostante la morte. È come se Gesù ci dicesse: riconoscetemi nella vita quotidiana". E poi, fa notare il sacerdote, qui "Cristo non esce dal sepolcro ma da una porta: Lui è la porta che si apre". 

Il francobollo è stato emesso lunedì scorso e presso l’ufficio postale Arco delle Campane a San Pietro è possibile l’annullo speciale. 

Nella diocesi di Palermo è tornato a casa il dipinto di Santa Caterina da Siena rubato il 4 ottobre 2004 dall’Istituto Opera Pia Pignatelli Gulì: la tela, parte di un dipinto più grande, è stata consegnata dal comandante del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, maggiore Giampaolo Brasili, al direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici, don Giuseppe Bucaro. Sarà adesso l’arcivescovo, Corrado Lorefice, a indicare il luogo che ospiterà la tela. 

Rimaniamo nelle iniziativi culturali nelle diocesi del nostro Paese. Nel Lazio, a Rieti per tutto l’anno è visitabile l’esposizione delle tre opere del maestro presepista materano Francesco Artese nell’ambito della quarta edizione de “La Valle del Primo Presepe” che a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ha avuto una apertura espositiva molto limitata sia in termini di giorni che di sedi. L’unico sito accessibile è infatti quello delle arcate del Palazzo Papale di Rieti, che custodiscono le tre imponenti opere di Artese. Alle opere di Artese si è aggiunta l’esperienza dell’orto botanico medievale Hortus Simplicium e del Giardino della Valle del Primo Presepe, quest’ultimo realizzato proprio in occasione della IV edizione della manifestazione. Un’esposizione che sarà anche spunto per mantenere un segno tangibile che condurrà fino ai grandi eventi del 2023, gli ottocentenari dell’approvazione della Regola bollata e del Presepe di Greccio. 

Nella diocesi di Perugia-Città della Pieve, nel segno della continuità con ciò che ha rappresentato negli ultimi quaranta anni a livello artistico-culturale e nel ricordo di mons. Francesco Spingola (1932-2020), il sacerdote che lo ha rilanciato nel 1980, l’Istituto musicale diocesano “Girolamo Frescobaldi” di Perugia si rinnova. Una scuola che ambisce a divenire un fulcro nazionale ed internazionale di attrattiva musicale, culturale e sociale promovendo l’attività di allievi e artisti umbri, spiega la diocesi. L’istituto, infatti, ha da pochi giorni il suo nuovo Consiglio direttivo nominato dalla Curia arcivescovile che ha affidato la direzione al maestro Guido Arbonelli.

Il nuovo Consiglio si è già insediato dettando un nuovo percorso didattico-musicale destinato ai giovani e non, ricevendo l’incoraggiamento e l’augurio di “buon lavoro” dell’arcivescovo, il card. Gualtiero Bassetti «da sempre sensibile all’arte della musica e alla sua componente sacra e liturgica, soprattutto quando attrae fanciulli e adolescenti interessati allo studio delle diverse discipline e strumenti». Tra le novità del percorso percussioni moderne, canto moderno e corsi di jazz, body percussion dedicato a tutte le età, il canto gregoriano e la polifonia liturgica, la propedeutica dedicata ai bambini dai 3 ai 6 anni, la musicoterapia come benessere dell’individuo, l’approfondimento e la divulgazione di tematiche musicali, come la formazione allo spirito della liturgia per aiutare ad armonizzare la musica ed il canto con la ritualità cristiana.

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