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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco contro la legge sull'aborto in Argentina, sostiene la protesta delle donne

Papa Francesco

“Per risolvere un problema, è giusto eliminare una vita umana? Ed è giusto assumere un killer?”

Sono le due domande che Papa Francesco scrive nella lettera autografa datata 22 novembre che ha inviato, alla deputata Victoria Morales Gorleri, risponde alla lettera inviata al Papa dalle “mujeres de las villas”, una rete di donne che, dal 2018, si batte per la tutela dei nascituri soprattutto nei quartieri popolari di Buenos Aires.

La notizia ha avuto conferma solo oggi da parte vaticana, anche se è già apparsa sui giornali argentini.

Nel testo, come riferisce vaticannews.org, “Papa Francesco ribadisce l’importanza della tutela della vita contro i tentativi di legalizzare, in Argentina, la pratica dell’aborto”. “Le firmatarie della missiva chiedevano il sostegno di Francesco nel loro impegno contro la legalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, attualmente molto dibattuta nel Paese. Nella sua risposta, il Pontefice “ringrazia di cuore” le “mujeres de las villas”, esprimendo ammirazione “per il loro operato e la loro testimonianza” ed incoraggiandole ad “andare avanti”.

“Il Paese è orgoglioso di avere donne così”, continua Francesco, sottolineando che “il problema dell’aborto non è una questione principalmente di religione, bensì di etica umana, prim’ancora che di qualsiasi confessione religiosa”. Per questo, il Papa ribadisce che “è bene porsi due domande: per risolvere un problema, è giusto eliminare una vita umana? Ed è giusto assumere un killer?”. La lettera del Papa si conclude con la benedizione per le donne e la richiesta di “non dimenticare di pregare” per lui. Dal canto loro, le donne “de las villas”, nella loro missiva, esprimono al Papa le loro rimostranze, soprattutto perché il progetto di legge sull’aborto è stato presentato da più parti come una soluzione facile per le adolescenti che vivono in periferia e che si trovano davanti a gravidanze inattese.

Si moltiplicano le manifestazioni di protesta dopo che la Commissione episcopale argentina per la vita, i laici e la famiglia in una nota, ha deplorato il Ddl attualmente in discussione, ribadendo che "per la prima volta, in Argentina e in democrazia, potrebbe essere varata una legge che include la morte di una persona per salvarne un'altra".

 

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