Ratisbona, 10 November, 2020 / 11:00 AM
A vederla così, senza ulteriori riferimenti cronologici e geografici, la si assocerebbe più all´archivio fotografico dei villaggi della Piana di Ninive, in Iraq, dove nella notte del 6 agosto del 2014 i terroristi dello Stato Islamico marciarono per cacciare le comunità cristiane, occupare le loro abitazioni, saccheggiare e profanare chiese, distruggere ogni traccia e simbolo cristiani.
E invece no. La statua decapitata della Madonna in questione si trova nella Chiesa dei Gesuiti della cittadina di Straubing, nella cattolicissima diocesi di Ratisbona, nel cattolicissimo Land tedesco della Baviera. Lo scorso giovedì 22 ottobre, alle ore 17,45, un poliziotto diretto verso il posto di lavoro – il commissariato di Polizia di Straubing è proprio adiacente alla Chiesa dei Gesuiti – ha trovato dapprima la testa della statua sul marciapiedi, decorata (si fa per dire) con l´ormai comunissima mascherina per la prevenzione del corona virus. Dalla testa è stato poi facile risalire al corpo della statua, conservata nella chiesa a pochi passi e rivolta verso l´altare e il quadro di San Corrado da Parzham, come se pregasse.
Il portavoce della Polizia locale, Johann Lankes, ha dichiarato che le indagini procedono «in tutte le direzioni». In qualsiasi direzione procedano le indagini, la mascherina posizionata sul volto della Vergine parrebbe escludere che il danneggiamento della statua possa essere stato un incidente. «Al momento si stanno analizzando le tracce sulla statua, ma ancora non si sa quando i risultati della analisi saranno pronte», ha annunciato l´addetto stampa della Polizia.
«Tutto ciò mi rende molto triste», ha detto il parroco Vasile Reut, della chiesa rumeno-ortodossa. Il sacerdote celebra la messa per la sua comunità “Santi Costantino e Elena” in questa chiesa, che amministrativamente appartiene alla parrocchia San Giacomo di Straubing. La statua è venerata da entrambe le comunità, quella cattolica e quella rumeno-ortodossa. Il dispiacere per il gesto va naturalmente oltre il valore economico ed artistico della statua, tutto sommato relativamente basso. «Ho una gran tristezza nel cuore – ha aggiunto il parroco Reut - e sento grande paura e percepisco questo gesto come angheria. Chi ha fatto questo non ha niente a che fare con Dio. Non importa se l´autore ce l´ha con la Chiesa o con il corona virus. La proprietà di altri non si deve danneggiare. In chiesa ci si comporta diversamente». Il parroco teme ora che la chiesa venga chiusa.
«Quello che mi colpisce è che il rispetto per il sacro sia completamente scomparso», lamenta il parroco decano Johannes Plank. «Viviamo in un tempo – prosegue - in cui la gente non sa più che farsene del sacro. Si scarica in questo modo una rabbia senza senso? Si tratta di distruttività sfrenata e senza cervello? Oppure si tratta di qualcuno la cui preghiera non è stata esaudita e ora è arrabbiato?», si chiede il decano Plank, che vede nella mascherina sul viso della Madonna un accanimento ulteriore, rispetto alla semplice distruzione della statua.
La notizia è stata postata solo venerdì scorso sulla pagina Facebook della Diocesi di Ratisbona. Il post è stato già condiviso 3.900 volte, commentato 549 volte e ha già ricevuto 840 tra like, emoticon “arrabbiati” e “tristi”. «Inconcepibile – commenta PeHü PeHü – se certe cose vengono accettate senza nessun clamore allora sta per calare freddo e buio sulla nostra società. Siamo sulla buona strada per arrivarci. Spero che l´autrice o l´autore del gesto venga preso. È venuto il momento di ridiventare consapevoli delle nostre radici cristiane». «Ognuno può avere sulla fede cristiana la posizione che vuole – commenta più in basso Hedwig Zwick – ma nessuno ha il diritto, anche se non ha la fede, di distruggere immagini sacre. Persone che non hanno la fede, mi fanno pena. Si vede cosa esce fuori da loro».
Partendo dal sospetto – non suffragato da nessuna prova - che l´autore del gesto possa essere stato una persona di religione musulmana, Udo Kellmann commenta: «Ciò che molti seguaci della “religione della pace” (Islam, ndr) non sanno è che Maria è l´unica donna citata per nome nel Corano. A lei è dedicata un´intera Sura, la Sura 19 “Maryam”. Nel Corano e nella Sunna viene presentata come una donna esemplare e onorevole. Il suo comportamento, la sua devozione, ma anche qualità come l´essere senza macchia vengono citate. Maria ha sempre avuto una posizione importante nella società islamica e ancora oggi alle bambine viene dato il suo nome».
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