Città del Vaticano , 02 November, 2020 / 6:00 PM
“La mia ordinazione ebbe luogo in un giorno insolito per tali celebrazioni: essa avvenne il primo novembre, solennità di Tutti i Santi, quando la liturgia della Chiesa è tutta rivolta a celebrare il mistero della comunione dei santi e s'appresta a fare memoria dei fedeli defunti. L'Arcivescovo scelse questa data, perché dovevo partire per Roma per proseguire gli studi. Fui ordinato da solo, nella cappella privata degli Arcivescovi di Cracovia. I miei colleghi sarebbero stati ordinati l'anno seguente, nella Domenica delle Palme”.
Giovanni Paolo II così racconta la sua ordinazione sacerdotale nel libro “Dono e Mistero” pubblicato per i 50 anni di ordinazione nel 1996.
Prosegue il Papa: “Mi rivedo, così, in quella cappella durante il canto del Veni, Creator Spiritus e delle Litanie dei Santi, mentre, steso per terra in forma di croce, aspettavo il momento dell'imposizione delle mani. Un momento emozionante! In seguito ho avuto modo di presiedere molte volte questo rito come Vescovo e come Papa. C'è qualcosa di impressionante nella prostrazione degli ordinandi: è il simbolo della loro totale sottomissione di fronte alla maestà di Dio e contemporaneamente della piena disponibilità all'azione dello Spirito Santo, che discende in loro come artefice della consacrazione”.
Ancora più significativo il racconto della prima messa celebrata il 2 novembre nel giorno della commemorazione dei defunti.
“In tale giorno ogni sacerdote può celebrare per l'utilità dei fedeli tre Sante Messe. La mia «prima» Messa perciò ebbe — per così dire — un carattere triplo. Fu un'esperienza di singolare intensità. Celebrai le tre Sante Messe nella cripta di San Leonardo che costituisce, nella cattedrale del Wawel, a Cracovia, la parte anteriore della cosiddetta cattedra vescovile di Herman. Attualmente la cripta fa parte del complesso sotterraneo in cui sono poste le tombe reali. Scegliendola come luogo delle mie prime Messe volli esprimere un legame spirituale particolare con quanti riposano in quella cattedrale che, per la sua stessa storia, costituisce un monumento senza confronti. E impregnata, più di qualsiasi altro tempio della Polonia, di contenuti storici e teologici. Riposano in essa i re polacchi, cominciando da Wladyslaw Lokietek: nella cattedrale del Wawel i re erano incoronati e in essa venivano poi sepolti. Chi visita quel tempio si trova faccia a faccia con la storia della Nazione”.
Si comprende bene da questo quale sia il legame con la Patria di Giovanni Paolo II, non in senso politico ovviamente, ma come “spirito della nazione”. Spiega infatti il Papa: “Tutta la cattedrale sembra ripetere le parole del Simbolo degli Apostoli: «Credo nella risurrezione della carne e nella vita eterna». Questa verità di fede illumina anche la storia delle Nazioni. Quelle persone sono come «i grandi spiriti», che conducono la Nazione attraverso i secoli. Non vi sono soltanto sovrani insieme con le consorti, o vescovi e cardinali; vi sono anche poeti, grandi maestri della parola, che hanno avuto un'importanza enorme per la mia formazione cristiana e patriottica”.
E' suggestivo pensare che oggi all'ingresso della Cattedral sul Wawel il reliquiario di San Giovanni Paolo II è il primo che si venera davanti all' altare di San Stanislao.
Il 1 novembre del 1996 il Papa celebrò i suoi 50 anni di sacerdozio con una messa con 700 sacerdoti della sua Diocesi, la diocesi di Roma.
“Lungo questi diciotto anni di servizio pastorale come Vescovo di Roma ho avuto la gioia di ordinare quasi duemila sacerdoti, dei quali non pochi al servizio diretto della nostra comunità diocesana. Come non elevare al Signore un cantico di lode e di ringraziamento per tutto questo?”, disse. E poi arrivano i ricordi; “ Scorrono di fronte a me, in questo momento, le immagini di quell’ormai lontano giorno, quando di mattina presto mi presentai nella residenza degli Arcivescovi di Cracovia, in via Franciszkanka, per ricevere l’Ordinazione sacerdotale, accompagnato da un piccolo gruppo di parenti e amici. Con emozione mi rivedo steso sul pavimento della cappella privata del Principe Metropolita; odo il canto del “Veni Creator” e delle Litanie dei Santi; attendo l’imposizione delle mani; accolgo l’invito a proclamare la Buona Novella, a guidare il Popolo di Dio, a celebrare i divini misteri. Sono ricordi incancellabili, che rivivo in questo giorno con indicibile gratitudine verso il Signore”.
Il 6 giugno 1979, durante il suo primo pellegrinaggio in patria, Giovanni Paolo II visitò la Cattedrale di Wawel.
"I miei primi passi dopo essere arrivati a Cracovia sono diretti a questa cattedrale per incontrare voi che aspettate qui presso la tomba di S. Stanislao, bl. Królowej Jadwigi, presso le tombe dei nostri re, capi e veggenti nazionali. Sapete tutti molto bene cosa fosse la cattedrale del Wawel e cosa sia per me ".
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