Gerusalemme, 06 October, 2020 / 12:30 AM
“In questi quattro anni di servizio alla diocesi latina di Gerusalemme, nel Patriarcato Latino, ho potuto constatare personalmente quale sia per questa Chiesa il ruolo dei Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro, non solo nel contesto delle attività educative e pastorali, ma in generale per la vita di tutta la diocesi”.
Si apre con queste parole il messaggio di ringraziamento dell’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, OFM, Amministratore Apostolico del Patriarcato di Gerusalemme. Un testo ricco di commozione dell’arcivescovo che da quattro anni guida la diocesi di Gerusalemme in un momento delicatissimo.
Oltre alle criticità di una diocesi che si estende sul territorio di quattro diversi Paesi, alcuni dei quali in conflitto tra loro, nel 2016 Pizzaballa si trovò ad ereditare una situazione finanziaria molto critica, conseguenza del fallimentare investimento legato alla costruzione dell’Università di Madaba in Giordania; in questo tempo, nel ruolo di Amministratore Apostolico, l’ex Custode di Terra Santa è riuscito a concludere un “lungo e faticoso cammino di ristrutturazione” che ha permesso di estinguere per intero, l’ingente debito che il Patriarcato Latino aveva nel merito con la Fondazione S. Giovanni Battista.
Un traguardo raggiunto, ammette Mons. Pizzaballa, grazie alla solidarietà e al concreto sostegno dei Cavalieri verso l’adozione dei processi di revisione e controllo della vita amministrativa della diocesi, “resisi ormai necessari e improcrastinabili”.
L’arcivescovo è poi riconoscente alle Luogotenenze, per aver “sempre tenuto vivo, non solo a parole ma anche con i fatti e nella concretezza loro tipica, il legame con le varie realtà del Patriarcato Latino”, sia con pellegrinaggi, sia con iniziative nei loro rispettivi territori.
Un supporto che nel corso di questi ultimi quattro anni non è venuto mai meno, specialmente durante questo 2020 che, con la diffusione della pandemia COVID19, ha sottoposto la diocesi di Terra Santa ad un’ulteriore emergenza, con gravi ripercussioni sulla già delicata situazione economica della comunità cristiana locale: “Grazie al supporto del Gran Maestro con il Gran Magistero, il nostro appello ai Cavalieri e Dame ha avuto una risposta che è andata molto oltre le nostre aspettative e che ci ha dato il respiro necessario per gestire questa emergenza con maggiore serenità. Siamo rimasti tutti stupiti e colpiti dall’immediata risposta e dalla sua portata”, scrive Pizzaballa.
Concludendo il suo messaggio, l’arcivescovo ha ribadito la sua personale gratitudine verso l’attuale e il precedente Gran Maestro, le Dame e i Cavalieri del Santo Sepolcro e l’Ordine tutto, senza i quali “nulla di quanto fatto finora sarebbe stato possibile”.
Il messaggio di Pizzaballa sembra quasi un congendo. Per Gerusalemme è imminente infatti la nomina di un nuovo Patriarca, dopo quattro anni di sede vacante. Vista la sua trentennale esperienza in Terra Santa non è esclusa un’eventuale riconferma alla guida del Patriarcato Latino dello stesso Pizzaballa, stavolta nelle vesti di Patriarca. A Gerusalemme il clero e la comunità locale auspicano un vescovo arabo. I tempi per la nomina potrebbero in ogni caso ulteriormente allungarsi per via del recente lockdown in Israele.
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