Città del Vaticano , 18 September, 2015 / 4:17 PM
A Roma l’Incontro mondiale dei giovani consacrati si avvia alla conclusione con un evento in Piazza San Pietro alle 20.30 di oggi.
Tra le relazione del convegno vale la pena ricordare quella di Andrzej Wodka che ha parlato di una mistica ‘quotidiana’ che consiste nel mettersi in movimento per incontrare l’altro, accogliendolo e aiutandolo, cercando il suo bene. Serve però un “coraggio di comunione, della quale dobbiamo essere esperti»; richiede una conversione missionaria e pastorale, che porta all’incontro, all’accoglienza e al sostegno reciproco. Nell’Anno giubilare che sta per iniziare «sta a noi consacrati essere una continua e semplice ‘memoria vivente’ di questo eterno abbraccio del Padre con i suoi figli”.
Maria Inés Ribeiro pone l’accento non tanto sul “fare” ma sull’ “essere”. Il missionario è “una presenza amica, amorevole, profetica e critica, capace di manifestare l’amore e la misericordia di Dio nelle sue azioni, parole e testimonianza di vita”. È urgente un rinnovamento della Vita consacrata insieme all’impegno profetico.
Padre Fabio Ciardi ha esortato i giovani a seguire l’esempio dei loro fondatori e fondatrici, uomini e donne capaci di “cogliere valori laddove gli altri vedono solo disvalori, di riconoscere bellezze dove altri non sono in grado di scorgerle”. E conclude “Non abbiamo soltanto una grande storia da raccontare - conclude P. Ciardi citando S. Giovanni Paolo II - ma anche una grande storia da costruire”.
Musica, danza e spettacolo si alterneranno a testimonianze di consacrati e consacrate di diverse parti del mondo a Piazza San Pietro, e tutti sono invitati a partecipare.
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