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La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù

In questi giorni si ricorda la solennità del Cuore Eucaristico di Gesù.

La gioiosa ricorrenza è il frutto dell'affetto che la Chiesa e la diffusa pietà della fine del Settecento, hanno dedicato a questa spiritualità.

Scorrendo le pagine della storia di alcune chiese romane, si scopre che nella parrocchia di San Gioacchino in Prati, è nata e si è sviluppata una grande devozione a questo culto.

Guardando il tempio, anche dal punto di vista architettonico, si possono scorgere i simboli che ne rappresentano la venerazione.

In varie parti, ma in modo specifico sulla lunetta della porta centrale e sulla facciata, sono ben visibili i simboli che ne richiamano la memoria.

Questi mostrano il Cristo, nell'ultima cena, mentre benedice il pane e il vino, mirabili segni di quell'amore che ha tanto amato il mondo.

Sulla facciata, è presente il ritratto del Pontefice Leone XIII che mostra, alle genti di diverse Nazioni, l'Ostensorio, simbolo del pane eucaristico.

La devozione al Cuore Eucaristico di Gesù, ha evidenziato il Magistero, in numerose occasioni, invita a riflettere e ad entrare nella spiritualità del vangelo, vivendo in unione di spirito con il Maestro. Frutto di impegno e preghiera, ma di più di quell'inabitazione del verbo che ha voluto esser presente nella storia del mondo, fino al suo termine ( Matteo 28,20).

Non è sentimentalismo o altro ma reale presenza del Signore nella storia dell'uomo e dei suoi, alle volte, insolubili drammi.

Attualmente, molti si rivolgono alla pratica dell'Adorazione eucaristica e questa mette in luce i segni di tale venerazione, in maniera chiara e lampante, ponendo il Cristo al centro dell'orizzonte divino.

La parrocchia, attualmente officiata dal suo parroco padre Pietro Sulkowsky, fondata sul finire del mille ed ottocento, per offrire un dono al giubileo sacerdotale di Papa Pecci, ha tra le sue finalità la diffusione e la celebrazione dell'Eucarestia e del Cuore Eucaristico.

Il Pontefice, in quel 16 febbraio 1903, per propagarne il culto istituì, con un apposito atto normativo, l'Arciconfraternità del Cuore Eucaristico di Gesù.

La sede era nella parrocchia romana, proprio per evidenziare il rapporto fra il tempio e la devozione al Cuore del Risorto.

Si legge, nei documenti più antichi, evidenziandone l'aspetto più intimo e personale, che ”lo spirito proprio di questa devozione è l'amore, poiché Gesù domanda il nostro cuore dandoci il Suo, e quest'amore è un amore di unione e conformità”.

Nel 1909 venne dedicato anche un gruppo dell'Azione Cattolica al Cuore Eucaristico di Gesù. Moltissimi giovani si impegnarono, da quell'anno in poi, in molteplici attività di preghiera, carità e cultura per portare il cuore di Cristo, al centro del loro mondo.

I Padri Redentoristi, a cui è affidata la cura d'anime della zona,  nella propria spiritualità hanno tra le loro devozioni, una speciale predilezione per  il Cuore Eucaristico di Gesù.

Ciò è stato, più volte, evidenziato dai vari Padri Generali che si sono avvicendati alla guida della famiglia alfonsiana, i quali hanno ribadito il sentito culto al Cuore divino.

Nelle opere di Sant'Alfonso M.de Liguori, fondatore dei Missionari Redentoristi, è fortissimo il richiamo all'Eucarestia come presenza del Cristo, nella società.

Nelle Visite al Santissimo Sacramento ed a Maria Santissima mette, al centro di questo amore, il Pane del cielo, per la salvezza delle anime.

Nell'opera, scritta per i suoi novizi ed i più fedeli devoti, il santo dedica un capitolo al Pane della vita, rammentando la vicinanza del Signore nelle sacre specie.

Non a caso il Cuore Eucaristico di Gesù è al centro della vera devozione, in quanto riporta l'uomo a considerare, quella presenza che non ha esitato a donarsi per la Redenzione e la salvezza del mondo.

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