Roma, 12 June, 2020 / 12:00 AM
Presentato stamane nel Palazzo Lateranense il Fondo Gesù Divino Lavoratore, voluto da Papa Francesco per aiutare chi a Roma è rimasto in difficoltà a causa della pandemia di coronavirus. Alla presenza del Sindaco di Roma Raggi e del Presidente della Regione Lazio Zingaretti, è intervenuto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.
Permettetemi – ha esordito il Cardinale – “di rivolgere il mio primo pensiero con filiale gratitudine al nostro Vescovo Francesco per la lettera che mi ha voluto indirizzare, in cui abbiamo potuto constatare ancora una volta come il Santo Padre abbia a cuore con un premuroso amore paterno la vita e i problemi dei tanti nostri fratelli e sorelle che vivono nella città di Roma”.
“Sono felice della possibilità di poter vivere insieme a voi – ha aggiunto il Vicario di Roma - questo momento storico: Papa Francesco ha lanciato un appello invitando alla collaborazione tra chiesa e istituzioni e persone di buona volontà, una sollecitazione rivolta al buon cuore dei romani a metterci insieme per affrontare le difficoltà che la nostra società vive e che purtroppo dovrà fronteggiare anche nel prossimo futuro. Il Santo Padre ha compiuto veramente un gesto profetico e ci ha chiesto di collaborare alla sua realizzazione in questo periodo di pandemia”.
Dal Cardinale De Donatis il grazie sentito al Papa: “Il nostro Vescovo – ha sottolineato - non ha fatto mai mancare la sua preghiera, l'abbiamo visto tutti quanti, non ci ha fatto mancare la sua parola di incoraggiamento e l'invito a non dimenticare nessuno, esortandoci a non lasciarci contagiare dal virus dell'indifferenza in questa situazione critica nella quale sono i più fragili a risentirne maggiormente. Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, la Diocesi di Roma le comunità parrocchiali e nella lettera il Papa invita veramente tutti i sacerdoti a unirsi a questo, gli istituti e gli ordini religiosi, le associazioni, i movimenti e le numerose realtà del volontariato cattolico e laico che hanno dato prova di grande generosità le istituzioni hanno compiuto grandi sforzi nell’emergenza per non far mancare a nessuno i beni di prima necessità e altre forme di sostegno”.
“Inauguriamo – ha proseguito il Cardinale - Alleanza per Roma, un progetto che è ancora in costruzione e che vede oggi la posa della prima pietra e di cui il Fondo Gesù Divino Lavoratore non è che il primo importante strumento. Non si tratta solo di erogare una somma di denaro per aiutare chi è rimasto privo di altri strumenti di sostegno, si tratta della risposta a un vero e proprio mandato: la comunità cristiana di Roma è chiamata ad essere sale e lievito nella società, testimone della cultura dell’incontro e strumento di ascolto e dialogo nella ricerca di modalità nuove trasversali per soluzioni condivise che coinvolgano le istituzioni e tutte le persone di buona volontà di questa città per il perseguimento del bene comune”.
“Alleanza – ha concluso il porporato - è una parola per noi credenti che ha un forte valore teologico, che ci fa sentire ancora più forte la responsabilità dell'impegno. Per alleanza si intende la relazione che Dio ha instaurato con il popolo eletto, presenza fedele operante del Signore che si è manifestato nella storia della salvezza sempre vicino e dalla parte del popolo. Anche la comunità ecclesiale vive la missione che il Maestro ha affidato ponendosi al servizio del Santo popolo fedele di Dio, allora in questa prospettiva ecco veramente il compito a cui siamo chiamati in questo momento, contribuendo come comunità cristiana al Fondo Gesù Divin Lavoratore e al progetto di Alleanza per Roma e allora rinnovo l'invito rivolto dal Santo Padre a tutti i cittadini della capitale alle istituzioni politiche civili ed economiche e a tutto il mondo dell’associazionismo proprio per una collaborazione attiva senza pregiudizi, al fine di pervenire con umiltà con coraggio a un dialogo sempre più fecondo e utile a superare le gravi criticità del momento presente. Tutti possiamo aderire e sperimentare la forza miracolosa dell'unità per aiutare gli altri, soprattutto i più deboli, non vogliamo solo erogare contributi economici intendiamo restituire dignità a tutti coloro che a causa della perdita del lavoro o della sua della loro precarietà sono caduti nello scoraggiamento pensando di non farcela”.
A spiegare nel dettaglio l’operatività del Fondo è stato Monsignor Giampiero Palmieri, Vescovo ausiliare di Roma per il Settore Est. “Gli obiettivi di questo fondo – ha detto - sono la presa in carico, l’accompagnamento di un minimo di 1000 famiglie che a causa dell’emergenza sanitaria hanno subito una drastica riduzione del reddito e si trovano in difficoltà economica e per le quali le misure straordinarie già promosse dalle istituzioni risultano o non accessibili o non sufficienti per il raggiungimento di questo obiettivo. Si si è deciso di strutturare le azioni del fondo con due tipi di intervento: il primo è l’erogazione di un contributo economico per superare la fase di emergenza, l'altro e l'attuazione di percorsi di tirocinio lavorativo, borse di lavoro, finanziamenti di micro-progetti di autoimprenditorialità. Questo sostegno ha una durata massima di sei mesi. Possono presentare domanda persone in gravi condizioni di difficoltà economica ma che abbiano questi quattro requisiti: essere domiciliati sul territorio della Diocesi del Comune di Roma, non avere attualmente come nucleo familiare entrate superiori a 600 € mensili, essere disoccupati o aver drasticamente ridotto le proprie occasioni di lavoro a causa della crisi del covid 19 e manifestare una chiara volontà di collaborare attivamente per superare questa situazione d'emergenza. Le famiglie ammesse al programma riceveranno un contributo di sostegno economico da 300 fino a un massimo di 600 € mensili per le famiglie con più di 5 componenti per un arco temporale di tre mesi rinnovabile fino al massimo di sei mesi ovviamente sulla base delle disponibilità del fondo. Le famiglie che non potranno beneficiare del fondo verranno invece indirizzate verso altri tipi di misure attivate anche dalla Diocesi in occasione del covid 19”.
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