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Morto il sacerdote più anziano di Bulgaria: padre Assen Genov, testimone dell'oppressione

Padre Assen Genov, sacerdote più anziano di Bulgaria, deceduto il 4 giugno 2020

Descriveva la sua ordinazione come “un momento felice, ma già in tempi difficili”. Vero, perché padre Assen Genov era stato ordinato sacerdote dal vescovo di Nicopoli Evgeny Bosilkov nel 1951, mentre imperversava la persecuzione dei cristiani in Bulgaria. Lo stesso vescovo Bosilkov, l’anno successivo, fu arrestato e condannato a morte per “attività controrivoluzionaria”. Mentre padre Genov continuò a servire da sacerdote, e lo ha fatto fino alla fine dei suoi giorni.

Il 4 giugno, padre Genov è morto e con lui se ne è andata una delle testimonianze viventi di quella che è stata la persecuzione comunista in Bulgaria. Per i suoi 90 anni, cinque anni fa, era stata celebrata a Nicopoli una Messa e lui aveva raccontato che quando era stato ordinato sacerdote “era vietato insegnare ai bambini la religione, e questo è stato difficile per noi. Sapevamo già che stavano arrivando delle difficoltà, e che bisognava stare attenti a non dire nulla di disgustoso durante una omelia”.

Il vescovo Bosilkov fu una figura chiave. Vescovo di Nicopoli dal 1947, era tornato in Bulgaria dopo aver studiato in Olanda e aver preso il dottorato a Roma, al Pontificio Istituto Orientale. Raccontava padre Genov: “Il beato Bosilkov sapeva cosa sarebbe successo e che sarebbe stato catturato. Ecco perché è tornato da Roma. Se non fosse tornato, chissà cos’altro avrebbero fatto i comunisti. Pregava molto il Santo Rosario e ci ha sempre consiglio di pregare il Santo Rosario”.

Nato il 12 maggio 1925 in una famiglia di otto figli nel comune di Lesvki, entrò in seminario a Svishtov nel 1940, a quindici anni, e fu ordinato sacerdote nel 1951. A seguito dell’ordinazione, prestò servizio a Belene nel 1952, quindi nel 1971 è stato nominato parroco della parrocchia di San Giuseppe nel villaggio di Badarski Geran, e per 37 anni ha dato una vita pastorale piena alla parrocchia.

Con il deteriorarsi della salute, ha servito per diversi anni come cappellano del monastero delle suore benedettine di Tsarev Brod, mentre dal 2009 padre Asen ha vissuto nella parrocchia della Vergine di Fatima a Pleven. È lì che è morto.

Padre Genov è uno di quei sacerdoti che hanno tenuto in vita la Chiesa cattolica bulgara durante gli anni del comunismo. Dopo la partenza forzata di 58 sacerdoti stranieri, il clero bulgaro rimasto in patria lavorò in condizioni difficili, sotto minacce costanti, paura, privazioni e insicurezza per il domani.

Con lui è scomparsa una generazione di sacerdoti bulgara. “Grazie al suo servizio generoso – ha dichiarato monsignor Stahil Kavalenov, ausiliare di Nicopoli – la parrocchia ha potuto rimanere aperta per oltre 37 anni con una vita pastorale. È diventato sacerdote in un periodo in cui venivano chiusi i seminari e iniziavano le persecuzioni dei preti cattolici, ma lui non ha mai rinunciato alla chiamata al sacerdozio”.

Secondo monsignor Kavalenov, padre Genov è stato “un eroe umile, un testimone silenzioso che ha custodito la fede e la fedeltà alla Chiesa, alla sede di Pietro nei momenti più difficili, menti che oggi i giovani sacerdoti non riescono neanche a immaginare. Abbiamo tanto da imparare dal suo esempio”.

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