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Dalla Chiesa cattolica in Germania una provocazione, donne prete? Parliamone a Roma

Consacrazione sacerdotale delle donne, benedizione delle coppie di separati risposati e delle unioni omosessuali, distribuzione della comunione a cristiani non cattolici: il modello e i temi del „cammino sinodale“ della Chiesa tedesca dovrebbero diventare tema di discussione di un sinodo universale, da tenersi a Roma.

È l´idea lanciata da monsignor Georg Bätzing, vescovo della Diocesi di Limburgo e presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), che in una intervista, pubblicata lo scorso venerdì (29 maggio 2020) sul periodico Publik-Forum, si è detto, nelle sue parole, «molto favorevole a portare a Roma le conoscenze e le decisioni che stiamo raccogliendo nel corso del Cammino sinodale, anche in relazione ai temi donne e ministero».

Nel marzo del 2019, la CET riunita in assemblea plenaria a Lingen, nella diocesi di Osnabrück, annunciò l´inizio di un «Cammino sinodale» che avrebbe affrontato temi come l´abuso di potere nella Chiesa, la morale sessuale, il celibato e il ruolo delle donne nelle istituzioni ecclesiastiche. La prima assemblea plenaria del cammino sinodale, cui hanno partecipato 230 delegati, si è già svolta, dallo scorso 30 gennaio al 1 febbraio, nel duomo di San Bartolomeo a Francoforte.

Nonostante Papa Francesco e i suoi predecessori abbiano più volte ripetuto che il tema della consacrazione sacerdotale delle donne sia una «questione chiusa», secondo il vescovo Bätzing questo non significa che «non se ne possa nemmeno parlare», poiché la richiesta di una consacrazione delle donne «è lì, nel bel mezzo della Chiesa», ha detto ancora il presidente della CET alla rivista Publik-Forum.

Il vescovo Bätzing propone di discutere non più a livello locale, come tema sul tappeto della sola Chiesa tedesca, ma universale, in un sinodo romano con tutte le Chiese presenti, anche il tema dell´intercomunione, ossia la distribuzione dell´eucaristia anche a cristiani non cattolici. Infatti, così ha argomentato il presdente della CET, «dal momento che ormai ci sarebbe un certo accordo tra Chiese cristiane sul senso di ciò che crediamo e celebriamo, i cristiani e le cristiane potrebbero, con buoni argomenti e secondo la propria coscienza, decidere a quale eucaristia di altra confessione partecipare».

Secondo monsignor Bätzing molte coppie di separati e risposati e molte coppie omosessuali aspetterebbero «un cenno» da parte della Chiesa sul tema della benedizione della loro unione. «Non pochi soffrono del fatto che la loro unione non riceva il completo riconoscimento della Chiesa», ha spiegato il vescovo di Limburgo. Per questo motivo il vescovo Bätzing ritiene l´introduzione della benedizione di queste coppie «pensabile».

Nel frattempo, la presidenza del Cammino sinodale, a causa delle restrizioni dovute alle misure di prevenzione del virus covid-19, che inevitabilmente colpiscono conferenze, metting e grossi assembramenti di persone, ha riprogrammato il format della seconda seduta del Cammino sinodale, inizialmente prevista dal 3 al 5 settembre nella città di Francoforte. Con il motto «Cinque luoghi, un solo cammino», invece di un´unica seduta da 230 partecipanti, se ne svolgeranno cinque il giorno 4 settembre, dalle ore 10 alle 18, in altrettanti luoghi diversi con una cinquantina di partecipanti ciascuna. Le cinque «conferenze regionali» si svolgeranno in cinque città ben distribuite sul vasto territorio della Germania - ossia nelle città di Berlino, Dortmund, Francoforte, Ludwigshafen e Monaco di Baviera - in modo da consentire ai partecipanti il più breve spostamento possibile dalle loro diocesi alle cinque sedi provvisorie del Cammino sinodale.

La presidenza del Cammino sinodale concepisce queste «conferenze regionali» come una tappa intermedia verso la prossima riunione plenaria del Cammino (la seconda) che si svolgerà dal 4 al 6 febbraio 2021. In totale sono previste quattro riunioni del Cammino sinodale: la terza si svolgerà dal 30 al 2 ottobre 2021 e la quarta ed ultima dal 3 al 5 febbraio 2022. I due presidenti del Cammino sinodale, il vescovo Georg Bätzing e il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Thomas Sternberg, hanno ammesso «di essere consapevoli che questa conferenza in cinque luoghi diversi non può essere formalmente considerata una riunione sinodale, ma va interpretata come un comune, successivo passo del Cammino sinodale e come elemento importante nell´elaborazione dei contenuti, che consente di non interrompere il lavoro dei fori di discussione sinodali».

Questa decisione ha suscitato aspre critiche da parte di monsignor Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona, che in una lettera alla presidenza del Cammino sinodale ha definito questi cambiamenti di formato del Sinodo come una «fuga in avanti autoritaria» della presidenza. «Sono convinto – scrive il vescovo di Ratisbona - che non si concilia con lo spirito del Cammino sinodale, se i suoi vertici, senza consultazione generale, praticano fughe in avanti autoritarie, mettendo tutti gli altri davanti al fatto compiuto». La seconda riunione del Cammino dovrebbe essere svolta, secondo Voderholzer, in videoconferenza, una pratica ormai comune nella Chiesa in tempi di corona virus.

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