Città del Vaticano , 30 May, 2020 / 5:00 PM
La pandemia ha insegnato che “i media servono alla nuova evangelizzazione e i media servono alla preghiera,” ha spiegato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, parlando con EWTN alla vigilia della recita del Rosario dai Giardini Vaticani guidata da Papa Francesco.
Durante tutto il periodo della pandemia, il Cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro, ha accompagnato i fedeli con il Rosario alle 12 dala Basilica di San Pietro. Al termine del mese di maggio, come da tradizione, avrebbe preceduto una processione aux flambeux fino alla Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani. Quest’anno, questa processione non c’è. Ma ci sarà Papa Francesco.
Dalla Grotta di Lourdes, Papa Francesco reciterà il Rosario per la fine della pandemia in collegamento con i più importanti santuari mariani del mondo, da Lourdes a Fatima, da Pompei a Czestochowa, da Nostra Signora di Guadalupe in Messico a Notre Dame de la Paiex in Costa d’Avorio, da Elele in Nigeria all’Immacolata Concezione di Washington. La celebrazione è stata promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che gestisce anche i santuari di tutto il mondo. Il tema dell’iniziativa è “Assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria”.
L’arcivescovo Fisichella definisce la recita del Rosari come “molto importante”, specialmente perché durante le restrizioni per il coronavirus non c’è stato modo di celebrare Messe con il popolo. “L’idea di Papa Francesco – spiega l’arcivescovo – è di dare un segno non fine a se stesso, perché la preghiera è importante per noi credenti. Nella Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani avremo così un momento di preghiera con tutto il mondo. Avremo circa 40 santuari da diverse parti del mondo collegate, così da avere un momento universale di preghiera”.
Parlando delle difficoltà della pandemia, l’arcivescovo Fisichella sottolinea che “durante questo momento speciale abbiamo scoperto due cose principali: l’importanza dei media per la nuova evangelizzazione e l’importanza dei media per la preghiera”.
Aggiunge l’arcivescovo che “normalmente, pensavano che pregare attraverso la tv fosse prerogativa solo dei malati che non potevano andare in chiesa. Ora abbiamo scoperto quanto è importante pregare nelle nostre case e tra le nostre famiglie, e non usiamo normalmente i media per le nostre preghiere”. Cosa che invece è successa durante la pandemia.
L’arcivescovo sottolinea anche che “a volte ci sentiamo senza casa nelle nostre chiese, e ora invece è vero che abbiamo la possibilità di stare connessi con i media, ma abbiamo anche un profondo desiderio di essere connessi con tutta la nostra gente, i nostri amici, le comunità nelle nostre chiese”.
Ai missionari online, l’arcivescovo Fisichella ricorda che “essere missionario è la natura di ciascun cristiano. Dobbiamo essere capaci di usare gli strumenti per annunciare il vangelo.
Tra le prossime iniziative del dicastero, la pubblicazione del Messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri, previsto il prossimo 12 – 13 giugno. E il 25 giugno ci sarà un incontro per presentare il nuovo direttorio per il catechismo.
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