Zagabria, 19 May, 2020 / 9:00 AM
A Zagabria è ripartita la speranza. Dopo il terremoto del 16 aprile, che fatto cadere la sommità di uno dei campanili della cattedrale, il 7 maggio il Cardinale Josip Bozanic, arcivescovo della città, ha benedetto le croci che provvisoriamente saranno poste sulla sommità. Sono, queste croci, “messaggeri nel viaggio che porta al restauro della nostra cattedrale”, ha detto il Cardinale.
La cattedrale di Zagabria è dedicata all’Assunzione e ai due re Stefano I e Ladislao I, e la sua costruzione cominciò nel 1093. Fu distrutta dai mongoli nel 1248, ricostruita già qualche anno, fortificata nel tempo dell’Impero Ottomano, la cattedrale ebbe gravi danni durante il terremoto di Zagabria del 1880, quando la navata principale crollò e la torre fu danneggiata irreparabilmente. Fu in quella circostanza che, durante la ricostruzione, furono erette le due grandi guglie di 108 metri. La sommità di una di queste guglie è crollata con il terremoto dello scorso 16 marzo, ed è finita direttamente sul Palazzo Arcivescovile, che è stato particolarmente danneggiato.
La croci provvisorie delle guglie sono state benedette lo scorso 7 maggio. Già dal 17 marzo, il campanile nord era stato “abbassato”, privato della guglia pericolante, e a buon ragione il Cardinale Bozanic può dire che ci si ritrova “di nuovo insieme, di umore diverso, con sentimenti che rallegrano e risvegliano la speranza” davanti alle croci provvisorie, che saranno sostituite in futuro da “croci che sono peculiari di questo edificio, che è la casa della nostra Chiesa di Zagabria, insieme alla bandiera della città e quella della Croazia”.
Ma le croci benedette saranno “un sostituto, che ci guiderà ancora più fortemente alla verità e alla temporalità della transitorietà terrena e solleverà le nostre anime a Dio”. Era necessario ci fossero delle croci, perché è lì che guardano i cittadini di Zagabria, alzando lo sguardo verso i campanile. Ha sottolineato il Cardinale Bozanic: “Nel mare delle ferite della nostra Zagabria, le cime di questi campanili si estendono oltre i nostri occhi. La nostra fede in Cristo, nel suo Vangelo, nel sacrificio che ha vinto la morte, continua ad essere aggiunta alla pietra”.
Per il Cardinale Bozanic, la presenza delle croci ci ricorda che “siamo discepoli di Cristo e che lo confessiamo quotidianamente, portando la nostra croce generosamente seguendo il nostro Maestro e sicuri che Lui è con noi in ogni momento”.
La cuspide del campanile era stata rimossa il 17 aprile 2020. È stato un lavoro particolarmente impegnativo, operato attraverso una esplosione controllata, che ha distaccato la cuspide del campanile settentrionale e il suo posizionamento a terra.
La rimozione della cuspide era essenziale per la sicurezza delle persone e della cattedrale, ed è stata fatta grazie all’ausilio di moltissimi esperti: dagli alpini che al mattino presto hanno ispezionato la cuspide, ai membri del reggimento di ingegneria dell’esercito che la hanno perforata in nove punti e vi hanno posizionato gli esplosivi, ai professori che hanno eseguito la detonazione ai membri dell’intelligence militare che hanno controllato lo spazio aereo con dei droni e hanno fornito le immagini in tempo reale del campanile perché tutto fosse sotto controllo.
Le croci di sostituzione hanno anche un ruolo pratico, ha spiegato l’architetto capo del restauro Damir Foretic, perché “fungono da parafulmine e rafforzano ulteriormente le torri”.
I tappi sulle croci rafforzano la parte superiore dalla pietra. La croce, con il “tappo” pesa 780 chilogrammi, ed è in acciaio dipinto con vernice oro. L’altezza attuale del campanile della cattedrale è di 92 metri dall’ingresso della cattedrale.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA