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Un servizio di EWTN News

Coronavirus, gli aggiornamenti dalle diocesi. Chiuse anche le università pontificie

L'Italia continua la sua lotta contro il contagio da coronavirus. L'ultima recente notizia è la decisione di chiudere tutte le scuole e gli atenei fino al 15 marzo. Anche le università cattoliche pontificie si adeguano alle disposizioni. E le diocesi italiane si adattano ogni giorno di più alle ordinanze delle singole regioni, zona per zona. L'ultimo bollettino della protezione civile ha fornito i nuovi dati del contagio: 2706 positivi su tutto il territorio nazionale.
Sia la Pontificia Università Gregoriana, sia la Pontificia Università Lateranense che la Pontificia Università della Santa Croce, hanno sospeso le attività didattiche fino al 15 marzo. Segnale di un’attenzione che tutto il mondo dell’istruzione ha avuto per una decisione “grave” ma ritenuta indispensabile.
La CEI ha diffuso un comunicato stampa subito dopo il nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: "Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe. Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima".
Hanno emanato nelle ultime ore una nota congiunta le diocesi del territorio della provincia di Frosinone (Anagni-Alatri, Frosinone-Veroli-Ferentino, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo) su invito di Prefettura e Asl e di fronte ai timori nella popolazione per il diffondersi del coronavirus. “Dare la comunione in mano, evitare lo scambio della pace, togliere l’acqua dalle acquasantiere, areare gli ambienti al termine delle celebrazioni” sono le misure precauzionali da seguire nelle parrocchie delle tre diocesi.
L’arcidiocesi di Gaeta, sul cui territorio nei giorni scorsi si è registrato il caso di una persona positiva al coronavirus, ha annullato appuntamenti diocesani e attività catechetiche con i ragazzi fino al 15 marzo.
Anche i vescovi della Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise, in una nota a firma di monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti–Vasto e presidente della Ceam, dichiarano: "Poiché per disposizione governativa scuole e Università resteranno chiuse fino al 15 marzo quale misura precauzionale nei confronti della diffusione del coronavirus, anche le attività pastorali rivolte a ragazzi e giovani nella nostra Regione ecclesiastica siano sospese fino alla stessa data. Invitiamo i credenti a frequentare le liturgie avendo cura di osservare le misure di precauzione” già indicate precedentemente, “evitando contatti fisici (ad esempio al segno di pace o nell’uso delle acquasantiere), ricevendo la Santa Eucaristia nella mano e mantenendo le distanze minime suggerite fra le persone. Stia a cuore a tutti che quanto sta avvenendo non generi allarmismo, suscitando paure ingiustificate”.
Per quanto riguarda la diocesi di Roma è di queste ore la notizia che il ciclo di incontri quaresimali di riflessione su Miguel Mañara, tenuto dal professor Franco Nembrini, è rimandato a data da destinare. E’ inoltre annullato il convegno regionale sul tema “I giovani. Protagonismo, sogni, fragilità” in programma il 19 marzo 2020 all’Auditorium del Santuario del Divino Amore, promosso dalla Commissione laziale per l’ecumenismo e il dialogo, in collaborazione con la Commissione laziale per l’insegnamento della religione cattolica. E’ annullato anche il percorso di formazione per “animatori Laudato si'” in programma nei giorni di sabato 7 e domenica 8 marzo ad Assisi.  Particolare attenzione per la Diocesi di Roma andrà riservata alle categorie più deboli. Si consiglia altresì che siano rinviate a dopo Pasqua le benedizioni delle famiglie, se le circostanze - da valutarsi - lo permetteranno. "In particolare - riferisce il comunicato della Diocesi di Roma -  si invitano le Caritas parrocchiali e tutti i gruppi di volontariato presenti nelle parrocchie a promuovere iniziative di vicinanza agli anziani soli che vivono nel loro territorio perlomeno attraverso contatti telefonici. Le attività dei Centri di Ascolto parrocchiali potranno continuare laddove il servizio si riesca a svolgere in locali caratterizzati da ampi spazi, ben areati ed igienizzati, evitando in ogni caso assembramenti di persone. Per questo si raccomanda di fissare appuntamenti con le persone assistite e di non incentivare l'apertura indiscriminata, onde evitare assembramenti. Gli stessi criteri dovranno essere usati per l'apertura degli Empori della Solidarietà e per i centri di distribuzione degli alimenti. Si consiglia invece la sospensione dell’attività dei centri di distribuzione del vestiario, soprattutto per quello che riguarda la raccolta di abiti usati. Le parrocchie, le rettorie e gli altri soggetti ecclesiali che hanno attivato una mensa sociale sono invitati a non interrompere il servizio e ad attenersi alle indicazioni che la Caritas diocesana predisporrà, ricevute le opportune indicazioni da Roma Capitale; in particolare, in ogni caso, si invita a favorire la distribuzione di alimenti da asporto da non consumarsi nei locali parrocchiali. Le parrocchie che svolgono attività di accoglienza, con ospitalità di senza dimora e di richiedenti asilo, possono continuare senza problemi tale iniziativa cercando di favorire la permanenza degli ospiti nella struttura anche durante le ore diurne. Dove sussistano servizi docce e cambio biancheria si richiede massima attenzione per operatori e volontari; anche qui si raccomanda di svolgere il servizio in ampi spazi, ben areati e igienizzati, evitando assembramenti di persone.". 
A Padova nuove disposizioni: "In ottemperanza alle disposizioni nazionali per contenere la diffusione del coronavirus, la messa che domenica 8 marzo alle 11 sarà celebrata sulla tomba di Sant’Antonio nella basilica di Padova, alle 11, sarà a porte chiuse e trasmessa in diretta televisiva e streaming web su Telechiara oltre che su santantonio.org e sulla Pagina Facebook “Sant’Antonio – I frati della Basilica”. A presiedere la celebrazione eucaristica sarà il rettore, padre Oliviero Svanera.
A Milano questa settimana entreranno in servizio al Rifugio Caritas medici volontari della Croce Rossa, affiancando l’infermiera e gli educatori nelle operazioni di controllo sanitario sugli ospiti, una misura cautelativa introdotta in seguito alle disposizioni delle autorità pubbliche emanate per contenere il contagio da Coronavirus.  Due medici saranno in servizio il mercoledì e il venerdì dalle 18 alle 20. All’ingresso della struttura, controlleranno che chi entra non abbia la febbre, la gola arrossata o la tosse. "Grazie a questa collaborazione viene così rafforzato il filtro sanitario che era già stato creato la scorsa settimana all’inizio dell’emergenza allo scopo di tutelare la salute degli ospiti, dei volontari e degli operatori", scrive la Diocesi di Milano.
Per quanto riguarda il Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale di piazza Greco 11 continuerà a operare, scaglionando le presenze in modo che si siano in sala un massimo di 25 persone a turno, questo per evitare che gli ospiti debbano consumare il lunch box all’esterno e sotto la pioggia.
Monsignor Giovanni D'Ercole, Vescovo di Ascoli, commenta in una lettera: "Tutte le chiese restino comunque aperte per la preghiera personale, nelle modalità già da me indicate nella precedente comunicazione con l’esposizione del Santissimo Sacramento e la possibilità di distribuire la santa comunione, mentre chiedo ai sacerdoti di essere disponibili per l’ascolto individuale, per le confessioni e il ministero della consolazione, rendendoci conto di quanto sia importante in questo momento accompagnare la nostra gente, piuttosto spaventata da questo virus. Dobbiamo cogliere questa emergenza non come uno “stop” all’attività pastorale, bensì come un’opportunità di vivere il nostro ministero in maniera diversa, privilegiando la preghiera e il contatto individuale con le persone".
E'di questi ultimi minuti la notizia che le autorità palestinesi, su indicazione del ministero della sanità locale, hanno stabilito la chiusura di tutte le chiese e le moschee per i prossimi 14 giorni nel governatorato di Betlemme e Gerico. La disposizione riguarda, come è stato confermato dalla Custodia di Terra Santa, anche la Basilica della Natività. 
 
articolo aggiornato alle ore 14.40
 
 

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