Città del Vaticano , 28 January, 2020 / 1:00 PM
Circa 550 esperti, provenienti da 60 Paesi diversi, discuteranno in Vaticano dal 29 al 31 gennaio della “Ricchezza degli anni”, tema del primo congresso internazionale di pastorale per gli anziani promosso dalla Santa Sede.
Organizzato dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita, il congresso cerca così di dare una risposta a quella che viene chiamata “la rivoluzione della longevità”, ovvero l’aumento della fascia di persone anziane nella società. Papa Francesco ha spesso sottolineato l’importanza degli anziani nella società, e chiesto di non abbandonarli in quella che il Santo Padre chiama “cultura dello scarto”.
L’incontro di Roma sarà diviso in tre sessioni tematiche, e la prima di queste sarà appunto dedicata al contrasto della cultura dello scarto e a come in realtà la Chiesa abbia sempre combattuto questa cultura dello scarto, rimanendo sempre accanto agli anziani.
Le altre due sezioni tematiche si concentreranno sulle famiglie e la loro responsabilità nella cura degli anziani e della vocazione degli anziani all’interno della Chiesa. Si tratta di una “stagione nuova” della vita, che si è creata con l’aumento delle aspettative di vita. Un tempo tutto da inventare, in qualche modo.
Il Cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero Laici, Famiglia e Vita, ha sottolineato in una intervista con Vatican News che gli anziani nella Chiesa “devono essere co-protagonisti, in virtù della grande esperienza che hanno, grazie ai molti anni di vita che hanno”, perché “le generazioni degli attuali trentenni, quarantenni e perfino a volte cinquantenni non hanno una grande conoscenza della fede, mentre le persone che hanno vissuto nella fede cattolica per così tanti anni hanno da offrire veramente tanto e noi dobbiamo fare di loro i protagonisti in seno alla realtà del mondo di oggi”.
Secondo il rapporto del World Population Ageing 2019 delle Nazioni Unite, nel 2019 c’erano 703 milioni di persone anziane di 65 anni o più, per la maggior parte presenti in Asia orientale (260 milioni), ma con grande presenza anche in Europa e America del Nord (200 milioni). Si stima che nei prossimi tre decenni il numero globale delle persone anziane dovrebbe raggiungere oltre 1,5 miliardi di persone nel 2050, con l’aumento maggiore di popolazione anziana in Asia Orientale.
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