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Un servizio di EWTN News

Cattolici di rito bizantino, inaugurata la amministrazione apostolica del Kazakistan

L'arcivescovo maggiore Shevchuk intronizza padre Hovera come amministratore apostolico dei cattolici di rito bizantino del Kazakistan e l'Asia Centrale, Karaganda, 15 dicembre 2019

Non è un caso che Papa Francesco abbia deciso che fosse Karaganda la sede della nuova amministrazione per i cattolici di rito bizantino del Kazakistan e dell’Asia Centrale. Perché quella città è nota per essere stato uno dei più grandi “lager a cielo aperto” dell’Unione Sovietica. E lì finirono anche molti greco cattolici ucraini, ricordati ad ottobre 2017 dall’arcivescovo maggiore Shevchuk in una lettera pastorale.

Proprio il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina è stato in Kazakistan per intronizzare Vasyl Hovera come amministratore apostolico per i cattolici di rito bizantino, insieme all’arcivescovo Cyril Vasil, segretario della Congregazione delle Chiese Orientali. Una visita di tre giorni, dal 14 al 16 dicembre, con al culmine, appunto a Karaganda.

Karaganda era al centro del Karlag (il Karaganda lager), un sistema di 26 campi di concentramento che si estendeva per 300 chilometri in un senso e 200 nell’altro. Lì, nel mezzo della steppa centroasiatica, finirono in circa un milione e mezzo di “traditori della patria”, come venivano definiti dai bolscevichi, vale a dire persone provenienti da 100 etnie diverse. Tra questi, migliaia di polacchi, tedeschi ed ucraini, uccisi da esecuzioni sommarie e torture o dalle temperature inumane. Quelli destinati a Karlag erano soprattutto cattolici. E la Chiesa Greco Cattolica, specialmente dopo lo pseudo sinodo di Lviv, era un bersaglio quanto la Chiesa di rito latino. A Karganda fu martirizzato il sacerdote Alexij Saritski, che San Giovanni Paolo II beatificò nel 2001.

Fino a quest’anno, padre Vasyl Hovera aveva avuto l’incarico di delegato per i fedeli cattolici di rito bizantino della regione. L’1 giugno, Papa Francesco ha invece eretto una amministrazione apostolica per i Cattolici di Rito Bizantino, con sede a Karaganda. L’arcivescovo maggiore Shevchuk ha così celebrato, il 15 dicembre, la Divina Liturgia per l’intronizzazione dell’amministratore.

La nuova amministrazione, ha detto Sua Beatitudine Shevchuk, “non è destinata solo agli ucraini, ma a tutte le persone che cercano Dio”. Nell’omelia, Sua Beatitudine ha anche spiegato che l’amministrazione “significa un nuovo, più alto grado di organizzazione della vita ordinata dei greco-cattolici in questa parte del mondo, e rappresenta un altro passo verso la costituzione di una diocesi su queste terre, nonché un altro passo per l’edificazione di una comunità cristiana matura”.

Sua Beatitudine Shevchuk aveva cominciato la sua visita con il ricevimento presso la Nunziatura Apostolica nella capitale della nazione Nur-Sultan. Gli ospiti sono stati accolti dall'Arcivescovo Francis Asisi Chullikat, Nunzio Apostolico in Kazakistan e Tagikistan. Tra gli altri, erano presenti l'arcivescovo Cyril Vasyl, segretario della Congregazione per le Chiese orientali; il vescovo Jerzy Macunewicz, amministratore apostolico della Chiesa cattolica russa dell'Uzbekistan; padre Anthony Korkan, amministratore apostolico del Chiesa cattolica russa del Kirghizistan; Ivan Kuleba, ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell'Ucraina nella Repubblica del Kazakistan; e Ivan Almashi, console dell'Ucraina nella Repubblica del Kazakistan..

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