Città del Vaticano , 29 October, 2019 / 12:30 AM
Un vero e proprio itinerario conoscitivo dell’Amazzonia. Un percorso multimediale per comprendere al meglio il respiro profondo del mondo che pulsa in Amazzonia. Mater Amazonia. The deep breath of the world è il titolo della mostra dei Musei Vaticani, inaugurata dal Papa che sarà visitabile fino a sabato 11 gennaio 2020.
Come ha ripetuto Papa Francesco nel discorso finale della Assemblea sinodale bisogna conoscere la questione amazzonica nella sua totalità. La mostra quindi è perfetta, si sviluppa attraverso tre ambienti della vita quotidiana: la foresta, il fiume, la maloca (cioè la casa comunitaria). Si possono osservare oltre cento oggetti che si alternano a filmati e scatti fotografici: raccontano il rapporto tra uomo e ambiente e vengono riprodotti in alcuni micromonitor.
La mostra è stata allestita all’interno della prima sezione del rinnovato Museo Etnologico Vaticano appena inaugurato da Papa Francesco. “Mi piace pensare – ha dichiarato il Santo Padre – che quello che oggi inauguriamo non sia semplicemente un Museo, nella sua concezione tradizionale. Infatti ho trovato opportuno il nome che è stato scelto per questa raccolta, così evocativo: Anima Mundi. L’anima del mondo. Penso che i Musei Vaticani siano chiamati a diventare sempre più una “casa” viva, abitata e aperta a tutti, con le porte spalancate ai popoli del mondo intero”.
Il Museo Etnologico Vaticano Anima Mundi ospita le testimonianze artistiche e culturali dei popoli non europei e, al momento, riapre al pubblico nel primo spazio ristrutturato dedicato all’Australia e all’Oceania.
Per manifestare vicinanza e partecipazione ai lavori del Sinodo, non poteva che essere dedicata all’Amazzonia la prima mostra del nuovo Museo. Nella stessa occasione, infatti, Papa Francesco e i padri sinodali, accorsi numerosi all’evento, hanno visitato Mater Amazonia. “Grazie anche per aver voluto inaugurare – ha dichiarato il Pontefice – questo nuovo allestimento con una mostra speciale sull’Amazzonia, proprio nei giorni in cui stiamo vivendo il Sinodo dedicato a questa regione. E per questo ringrazio anche i Missionari della Consolata, i Salesiani, i Cappuccini, i Saveriani: diversi carismi che si sono incontrati in nome dell’Amazzonia”.
Di particolare rilievo sono alcuni oggetti che testimoniano l'incontro della fede cristiana con le popolazioni indigene e come queste abbiano assimilato il Vangelo in tanti aspetti della vita quotidiana. Due grandi monitor, attraverso la proiezione di immagini storiche e filmati originali, raccontano la presenza dei missionari e delle missionarie nella regione: occhi e volti di tanti uomini di Dio che molto spesso hanno sacrificato la loro vita per la difesa di quei popoli e quei luoghi.
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