Trento, 11 October, 2019 / 5:00 PM
È il tema della missione quello che ha fatto da filo conduttore ai 57 film presentati al Religion Film Festival. La manifestazione, giunta alla 22esima edizione, si è tenuto a Trento dal 2 al 10 ottobre.
I 57 film sono scelezionati dopo una selezione che ha “pescato” tra più di 1700 iscrizioni. Proprio per celebrare il Mese Missionario Straordinario convocato per i 100 anni della lettera apostolica Maximum Illud, si è scelto il tema della missione, e i missionari stessi sono chiamati ad accompagnare gli eventi, commentare i film e confrontarsi con la cittadinanza.
Don Cristiano Bettega, che ha guidato per anni l’ufficio CEI per l’ecumenismo prima di tornare nella sua diocesi di origine, ha spiegato che “Papa Francesco ha indetto questo ottobre Mese Straordinario Missionario, il che significa vivere in uno stato di missione e testimonianza cristiana, senza per forza dover partire”. Don Bettega ha poi sottolineato che “come Diocesi siamo felici della tematica scelta per questo Festival, dove attraverso il cinema si potrà trasmettere il messaggio della missione, ma anche dell’importanza determinante del dialogo tra religioni: condividere la ricerca di Dio con il diverso ci aiuta a comprendere che cerchiamo entrambi la stessa cosa”.
L’obiettivo del festival è quello di favorire – si legge nel sito ufficiale – “una conoscenza consapevole e non retorica delle religioni declinate nel tema della missione, presente in numerose religioni, invitando il pubblico a mettersi in relazione con l’attualità e i grandi cambiamenti in corso a tutte le latitudini della nostra società, tra vecchi e nuovi conflitti”.
Tra i film in concorso, anche “Mother Cabrini”, film originale prodotto da EWTN che ripercorre la storia della santa missionaria italiana, che percorse l’America in lungo e in largo e che è considerata “la prima santa americana.
Il premio come miglior film a soggetto è andato a "Il vizio della speranza" di Edoardo de Angelis, che ha mostrato come, anche in un mondo in cui - spiega la giuria - "le fragilità umane si confrontano in molti casi con gli atteggiamenti di chi vuole sfruttarle a proprio vantaggio" (dal traffico di esseri umani alla criminalità organizzata) "la speranza riesce a farsi strada quando la persona - in questo caso la donna Maria - risponde con il proprio 'sí' alla realtà inaspettata che mette in lei un germe nuovo. E fa vincere lo stupore per ciò che Dio genera".
Il Gran Premio “Nello Spirito della Fede” è invece andato a “Bangla” di Phaim Bhuiyan, che affronta il tema dl chi vuole vivere le propria esperienza religiosa in maniera profonda in un mondo che sembra aver dimenticato Dio. Scrive la giuria: "Non ci sarà vera integrazione finchè non ci si sforzerà di comprendere l’altro e di costruire insieme un progetto di vita individuale e comunitario. Le nuove generazioni forse stanno iniziando a indicare una strada: una strada che tagli fuori l’odio e i muri del passato e si basi su ciò che può costruire una comunità: conoscenza e amore, come fanno l’italiana Asia e il musulmano di origini bengalesi Phaim".
Il premio per il miglior cortometraggio è andato alla pellicola iraniana "Driving lessons" di Marziyeh Riahi; il premio come miglior documentario corto è andato a "La primavera bianca" del regista iracheno Heme Kerim; il premio come miglior documentario è stato appannaggio de "Il figlio di mio padre" di Hillel Rate, israeliano.
Religion Today è nato nel 1997 come primo festival internazionale e itinerante di cinema delle religioni per una cultura della pace e del dialogo tra persone, popoli, fedi e culture.
Accanto al concorso cinematografico, Religion Today propone spazi di discussione e di scambio, con un "laboratorio di convivenza" tra cineasti e operatori culturali di diverse fedi e nazionalità. Ogni edizione approfondisce un tema dell’anno e include eventi speciali, momenti di approfondimento scientifico e attività per le scuole di ogni ordine e grado.
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