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Un servizio di EWTN News

Il Cardinale Damasceno Assis commissario pontificio per gli Araldi del Vangelo

Araldi del Vangelo in Piazza San Pietro

Il Cardinale Raymundo Damasceno Assis, arcivescovo emerito di Aparecida, è nominato commissario dell'associazione degli Araldi del Vangelo. L'annuncio viene dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica attraverso una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Il Cardinale riceve l'incarico dopo che già nel 2017 la Congregazione aveva indetto una visita apostolica della società Araldi del Vangelo, in accordo con il Dicastero Laici, Famiglia e Vita. La società include la società pubblica di fedeli "Araldi del Vangelo", la società di vita apostolica clericale "Virgo Flos Carmeli" e la società di vita apostolica femminine "Regina Virginum". 

Nella nota, si legge che Papa Francesco, "dopo aver attentamente studiato le conclusioni dei visitatori", ha deciso di nominare il Cardinale Damasceno Assis come commissario di tutte e tre le società. 

Il Cardinale sarà coadiuvato dal vescovo José Aparecido Gonçalves de Almeida, ausiliare di Brasilia, e da suor Marian Ambrosio, Superiora generale della Suore della Divina provvidenza, come assistente.

Prima associazione Internazionale di fedeli di diritto pontificio eretta dalla Santa Sede nel Nuovo Millennio (sono stati approvati il 22 febbraio 2001), gli Araldi del Vangelo sono presenti in diversi Paesi del mondo e sono riconoscibili per il loro abito marrone e bianco, con una grande croce sul petto, simile a quello dei cavalieri medioevali. Sono stati fondati da monsignor João Scognamiglio Clá Dias, già membro dell’associazione cattolico tradizionalista e contro-rivoluzionaria brasiliana TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà)

Le altre due società di vita apostolica hanno avuto riconoscimento pontificio nel 2009. 

Le motivazioni della visita apostolica e ora della decisione di commissariare gli Araldi sono legate - si legge su Vatican News - "a carenze riguardanti lo stile di governo, la vita dei membri del Consiglio, la pastorale vocazionale, la formazione delle nuove vocazioni, l’amministrazione, la gestione delle opere e il reperimento delle risorse".

Vatican News nota che "anche in questo caso, come in casi analoghi, la decisione della Santa Sede non va considerata come una punizione ma come un’iniziativa finalizzata al bene delle istituzioni commissariate per cercare di risolvere i problemi esistenti".

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