Città del Vaticano , 16 September, 2019 / 4:00 PM
Papa Francesco lo sottolinea chiaramente: “In questi tempi, più che mai, si avverte la necessità di notizie comunicate con completezza, con un linguaggio pacato, in modo da favorire la riflessione; parole ben ponderate e chiare, che respingano toni aggressivi e sprezzanti”. L’occasione è l’udienza concessa alla Testata Giornalistica Regionale della RAI.
Nel suo discorso di saluto, Papa Francesco si concentra sul ruolo della stampa locale e poi allarga la panoramica all’informazione più in generale, contrapponendo anche la buona globalizzazione alla cattiva globalizzazione.
Perché la globalizzazione “non è di per sé cattiva”, ma “la tendenza alla globalizzazione è buona, perché ci unisce, ci può aiutare ad essere membra gli uni degli altri”. È piuttosto nocivo – dice Papa Francesco – il modo di attuarla, quando questa “pretende di rendere tutti uniformi, mortifica la ricchezza e la particolarità di ogni popolo, tende a uniformare tutto e tutti, piuttosto che valorizzare le diversità, le peculiarità, le culture, le storie, le tradizioni”. Ed è invece buona quando “cerca di unire tutti rispettando le persone, i gruppi sociali, i popoli nelle loro ricchezze e peculiarità, allora quella globalizzazione è buona, perché ci fa crescere insieme”.
Papa Francesco ripropone la sua idea della sfera e del poliedro, e sottolinea che l’informazione regionale rispecchia il modello del poliedro, viene dal territorio, e ha la duplice missione di “calarsi nella realtà quotidiana, locale, fatta di persone, di vicende, di progetti, di problemi e di speranze” e di “intercettare la stessa realtà, per poter trasmettere ad un orizzonte più ampio tutti quei valori che appartengono alla vita e alla storia della gente; e nello stesso tempo dare voce alle povertà, alle sfide, a volte alle emergenze che si riscontrano nei territori, percorrendo le strade, incontrando le famiglie, nei luoghi di lavoro, dando voce ai luoghi e alle testimonianze della fede”.
Insomma, l’informazione locale non è “informazione minore”, ma è piuttosto – dice Papa Francesco - “la più genuina e la più autentica del mondo mass-mediale, in quanto non risponde alle esigenze di profitto o di messaggi da comunicare, ma è chiamata a trasmettere unicamente la voce della gente, in tutti i suoi aspetti e nei diversi momenti della vita sociale, culturale e spirituale” e ha anche il compito di valorizzare “le realtà e culture locali, senza le quali anche l’unità della nazione nonn esisterebbe”.
Papa Francesco ringrazia i giornalisti impegnati in questa informazione che mette in luce notizie che “spesso, per esigenze editoriali, la grande informazione non può trasmetterci”, e ricorda il contributo dato dalla RAI nel creare una coscienza nazionale nel popolo italiano.
Chiosa poi Papa Francesco: “In questi tempi, più che mai, si avverte la necessità di notizie comunicate con completezza, con un linguaggio pacato, in modo da favorire la riflessione; parole ben ponderate e chiare, che respingano toni aggressivi e sprezzanti”.
Papa Francesco incoraggia infine “a continuare a raccontare e a far conoscere quelle realtà genuine che ancora si trovano in tanti angoli d’Italia: realtà che non si arrendono all’indifferenza, che non tacciono di fronte alle ingiustizie, che non inseguono le mode”.
Perché, conclude il Papa , c’è un mare sommerso di bene che merita di essere conosciuto.
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