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Un servizio di EWTN News

Dalle diocesi, le feste di agosto dalla Perdonanza alla beatificazione di padre Adami

Continuano nelle diocesi italiane le celebrazioni in occasione di diverse festività che richiamano l’attenzione di molti fedeli che giungono nelle proprie città per questi eventi.

Oggi, sabato 24 agosto, in preparazione al Giubileo della Perdonanza nella diocesi de L’Aquila,  sarà presente p. Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia che terrà una conferenza al termine del biennio mariano indetto dall’arcivescovo della città, il  card. Giuseppe Petrocchi su “La sua misericordia di generazione in generazione – il Magnificat di Maria, uno sguardo nuovo su Dio e sul mondo”. L’iniziativa organizzata dalla diocesi abruzzese  e dall’Azione Cattolica diocesana, si svolgerà alle ore 18 nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove sono custodite le spoglie di Celestino V che volle concedere l’indulgenza plenaria, nella festa del martirio di San Giovanni Battista, a ricordo della sua incoronazione a Pontefice. In vista della festività, il card. Petrocchi ha rivolto un messaggio alla Chiesa e alla Comunità Civile di L’Aquila sottolineando  che “noi che ci accostiamo al giubileo aquilano” dobbiamo “rendere transitabili” le “vie” della “tolleranza, della comprensione, dell’aiuto reciproco: come sarebbe bello se il traffico fosse molto intenso su queste arterie della Chiesa e della società! Ogni volta che si celebra la Perdonanza, infatti – scrive il porporato - scocca per ognuno di noi l’ ‘ora del perdono’, che siamo chiamati a concedere con atto gratuito ed ‘unilaterale’: cioè, con un gesto libero, che parte da noi e non pone alcuna ‘riserva mentale’”. Per il card. Petrocchi bisogna “imparare a perdonare, come ci chiede Gesù: avendo chiari i ‘perché’ di questa scelta (cioè, le ragioni del Vangelo), ma tenendosi alla larga dai condizionamenti dei ‘purché’ (ti perdono, ‘purché’ tu faccia quello che pretendo o mi aspetto da te)”. È un’esperienza, questa, da celebrare e da trasmettere “nella” Chiesa e “come” Chiesa: “ insieme e personalmente siamo chiamati a diventare sempre più ‘uomini di comunione’”.  Tra gli eventi delle celebrazioni la “Tenda del perdono” dal 25 al 27 agosto, nella villa comunale che ospiterà momenti di adorazione, riflessione e riconciliazione. Mercoledì 28 agosto, alle 18, la messa stazionale con il rito di apertura della Porta Santa della basilica, presieduta dal card. Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Alle 22, la Perdonanza dei giovani, degli scout, delle aggregazioni laicali, degli operatori pastorali con la messa presieduta dal vescovo di Avezzano, Pietro Santoro. Le celebrazioni si concluderanno giovedì 29 agosto con la messa che prevede il rito di chiusura della Porta Santa presieduta dal card. Petrocchi.

Si prepara alla celebrazione della Patrona anche la diocesi di Cosenza-Bisignano. Si tratta della festa della Madonna del Pilerio, patrona anche della città di Cosenza. Le celebrazioni inizieranno giovedì 29 agosto con l'Ora di guardia, la recita del Santo Rosario e la celebrazione della Santa Messa. Sono previsti, fino all’8 settembre diversi pellegrinaggi nella Cattedrale della città. Sabato 7 settembre, vigilia della festa, celebrazione eucarestia presieduta dall’arcivescovo emerito Salvatore Nunnari mentre l'8 settembre alle 18 la celebrazione solenne presieduta dall'arcivescovo Francesco Nolè, con la partecipazione del Capitolo della cattedrale e dei parroci della città.

Giubilari  le feste del Crocifisso di Santa Caterina de’ Ricci in programma al Monastero di San Vincenzo nella diocesi di Prato. Quest’anno, infatti, ricorre il 600° anniversario della morte del santo domenicano spagnolo cui sono intitolati monastero e basilica. Il triduo del Crocifisso di Santa Caterina de’ Ricci, cotitolare della basilica e copatrona della diocesi di Prato si concluderà oggi con la Messa solenne presieduta dal vescovo Franco Agostinelli.

Festa al santuario della Madonna di Mezzagosto a Priverno nella diocesi di Latina - Terracina - Sezze – Priverno. La città, infatti, festeggia i 200 anni dell’apertura al culto del santuario della Madonna di Mezzagosto, situato nell’attuale Ceriara di Priverno. Fino a giovedì le comunità parrocchiali di Priverno, a turno, hanno animato le Messe al santuario di Mezzagosto mentre il momento culminante, mercoledì con la fiaccolata che ha accompagnato da Fontana Vecchia l’immagine della Madonna di Mezzagosto verso il santuario, portata a spalla dalle donne del paese. Giovedì la Messa presieduta dal vescovo Mariano Crociata, accolto dal rettore del santuario don Alessandro Trani. Secondo la tradizione, nel 1143 un contadino, mentre arava il campo a Mezzagosto, vide spuntare dal terreno un quadro che ritraeva la Madonna con il Bambino, portato poi in modo solenne alla cattedrale del paese. Da allora e fino ad oggi è stata sempre viva la devozione dei fedeli di Priverno per quella che è diventata la Madonna di Mezzagosto.  Nel 1818 i canonici della cattedrale di Priverno chiesero al vescovo Francesco Saverio Pereira di eleggere la Madonna di Mezzagosto a “patrona principalissima” della città. Nello stesso anno, dietro richiesta di alcuni fedeli del luogo, i canonici decisero di costruire una chiesa sul luogo del ritrovamento. A fine anno iniziarono i lavori e la chiesa fu inaugurata il 22 agosto 1819. Nel 1945 le immagini della Madonna e del Bambino vennero solennemente incoronate.

Oggi anche l’apertura a  a Minturno, nella diocesi di Gaeta, dei festeggiamenti per la patrona Santa Maria delle Grazie, che proseguiranno fino al 1° settembre con celebrazioni e iniziative culturali che culmineranno con la messa solenne presieduta dal vescovo, Luigi Vari.

Festa anche nella diocesi siciliana di Mazara del Vallo per il si alla riapertura del processo di beatificazione del padre martire Matteo Adami, gesuita originario di Mazara del Vallo, ucciso in odium fidei a Nagasaki il 22 ottobre 1633. La Congregazione delle cause dei Santi, fa sapere òla diocesi, ha risposto al vescovo Domenico Mogavero che aveva presentato istanza di riapertura del processo di beatificazione per il gesuita mazarese ucciso in Giappone. Un processo ripreso, in effetti, perché già lo stesso anno che padre Adami venne ucciso, in Giappone era stato avviato a Macao, poi, inspiegabilmente, interrotto. A produrre tutta la documentazione è stato il Comitato creato ad hoc che in questi anni ha rispolverato la figura di Adami. Sulle sue tracce si è messo il docente universitario Giovanni Isgrò che da tempo si è appassionato al mondo dei gesuiti e alla loro presenza in Sicilia.  “Ho raccolto – dice - le testimonianze di chi vide il martirio queste sono trascritte in lingua portoghese. Ma nella documentazione sono contenute anche le lettere originarie che padre Adami intratteneva coi suoi superiori”.

Rimanendo in Sicilia, celebrazioni per il 40mo anniversario di fondazione della Scuola teologica di base “San Luca Evangelista” di Palermo, diretta da don Salvo Priola. Dislocata nei sei Vicariati della diocesi la Scuola è frequentata da oltre 1.400 allievi, al servizio dei quali opera un corpo docenti di 120 docenti, che prestano il loro qualificato servizio a titolo gratuito. Le attività promosse dalla Scuola teologica di base mirano a raggiungere i fedeli delle comunità parrocchiali là dove essi abitualmente vivono, motivo per cui gli oltre 70 centri scolastici sono ubicati, di anno in anno, per un ciclo triennale, presso le strutture delle comunità che ne fanno richiesta. La rotazione dell’ubicazione dei centri serve a favorire la partecipazione di tutti, approssimandoli, di ciclo in ciclo, a quelle zone pastorali nelle quali o non è mai stato operativo alcun centro oppure da troppi anni non vi si svolgono corsi.

Giovedì 22 agosto, nell’imminenza delle festa dei Santi Patroni di Lecce, nell’Episcopio è stata firmata la “Carta dei Servizi” del Progetto Policoro, un documento che sancisce la collaborazione tra la diocesi di Lecce e le realtà che in essa si riconoscono nel servizio verso il delicato tema dei giovani e del lavoro. “Con la sigla della Carta dei Servizi - commenta l’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia grato a tutti gli enti impegnati in rete con la diocesi già da anni - la Chiesa di Lecce, formalizza una missione già feconda e si impegna a offrire un servizio ancor più completo grazie al supporto della filiera di tutte le realtà firmatarie, nella concreta speranza di poter essere sempre più vicini come comunità cristiana alle necessità di tanti giovani che cercano di farsi strada seguendo la stella del proprio talento”. “È un bel segno - conclude - che questo atto formale venga sancito alla vigilia della festa patronale: non a caso il Microcredito per i giovani è intitolato a Sant’Oronzo. Si tratta di una scelta di speranza e di un gesto di fiducia della nostra Chiesa verso le tanto bistrattate, spesso maltrattate, nuove generazioni”. Già nel 2013 la diocesi pugliese  ha istituito un fondo di garanzia per la nascita del Microcredito Sant’Oronzo, voluto per favorire l’avvio di impresa da parte di giovani “non bancabili” ma con buone esperienze e valide idee progettuali, ma numerose sono le azioni di promozione del “buon lavoro” da parte del Progetto Policoro di Lecce (attivo in altre 135 diocesi in tutta Italia).

Il questa settimana anche un richiamo forte del vescovo di Locri-Gerace, Francesco Oliva, sull’uso strumentale delle immagi e dei simboli religiosi. Il presule ribadisce ancora una volta che il Santuario di Polsi, nella diocesi calabrese, è e vuole essere solo un luogo di spiritualità. E, sempre in Calabria, una lettera aperta del vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, agli uomini e alle donne delle Istituzioni sul fenomeno della prostituzione “che dilaga nella Piana di Sibari, in particolare sulla SS106 dove sostano in tutte le ore donne e ragazze anche giovanissime che offrono prestazioni sessuali. Sono, in maggior parte – scrive il vescovo -  straniere doppiamente vittime di sfruttamento: oggetti di ‘tratta’ da parte di organizzazioni illegali, vengono oltraggiate nella loro dignità umana cui non riescono a sottrarsi, pur volendo”.

“Non posso tacere, come pastore. Ogni silenzio sarebbe complicità colpevole”, il monito del presule che “mentre denuncio da cristiano e da pastore della nostra Chiesa locale altre forme di illegalità diffusa come il lavoro nero e l’usura, il caporalato e il pizzo, la ludopatia e lo spaccio smisurato delle sostanze stupefacenti, rilevo che esiste una interconnessione stretta tra tali fenomeni illegali e ‘ndrangheta che, come affermò anche il Santo Padre nella sua visita, condiziona con prepotenza i rapporti civili per il guadagno ad ogni costo. Le vie e le piazze dei nostri paesi, dopo essere state defraudate quasi completamente del modo semplice e spontaneo di stare insieme, si impoveriscono della pietà del cuore, per essere occupate dalla violenza che mina alla base le nostre radici culturali”.

E a 40 anni dalla visita di Papa Giovanni Paolo II sulla vetta della Marmolada, lunedì 26 agosto 2019  dalle ore 11.00 si ricorderà questo anniversario con una Santa Messa a Punta Rocca presso la Grotta Cappella della Madonna delle Nevi, dove è ancora conservata la statua consacrata dal pontefice nel 1979. 
La messa sarà celebrata dal vescovo di Belluno – Feltre, Renato Marangoni.

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