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Il Beato Giacomo Villa, l'Elemosiniere

A Città della Pieve, è vissuto un giovane avvocato che, con la propria intelligenza ma di più fede, ha tutelato e difeso l'esistenza di tanti poveri e bisognosi, che a lui si rivolgevano, per le più varie esigenze. Il suo nome è Giacomo Villa detto l'Elemosiniere.

Ricordare la testimonianza di questo beato, è aprire un raggio di sole, sulle finestre buie dell'egoismo e del calcolo, in quanto quest'uomo ha speso tutti i suoi talenti e la sua stessa esistenza, nella difesa di tali ideali. Gli stessi che, spesso, vengono ricordati dal magistero del santo Padre Francesco, il quale, più di una volta, ha ricordato come nei poveri vi è il volto del Cristo che è sempre accanto al suo popolo.

Il beato Giacomo, come veniva chiamato, nella storiografia dei Servi di Maria, nacque in questa cittadina, nel XIII secolo, in una delle migliori famiglie della piccola cittadina umbra.

Com'era consuetudine, di quel tempo, andò a Bologna a studiare diritto e qui si laureò in Utroque iure (che comprendeva il diritto canonico e civile). Dopo un breve periodo, nel quale esercitò l'avvocatura comprese che il suo futuro non era nelle aride leggi, ma nella feconda vita. Così mutò il suo lavoro in un operato sociale, fondando, a proprie spese, un Ospedale per i poveri.

Tale attività fu peculiare in quanto, in quella realtà storica, non esisteva il Welfare State e i servizi sociali erano organizzati dalla Carità dei privati. Un servizio del genere, non solo fu molto utile ma anche di una provvida attenzione ed accuratezza, soprattutto nelle ipotesi più gravi. Questo servizio, totalmente gratuito e disinteressato, fu come la manna che scese dal cielo nel deserto, per il popolo eletto, che usciva dall'Egitto.

Curava, con generosità e dava alloggio e vitto a tutti coloro che bussavano alla sua porta.

Non si fermò dinanzi a nulla ed offriva non solo una buona parola, ma quel cibo che non tramonta perch sa di carità, quella del Padre buono che non dimentica i propri figli.

Conosciuti i Servi di Maria , probabilmente ,nella città di Bologna, durante gli studi universitari, vi aderì con l'amore di un figlio per la Madre e per quel disegno che Dio aveva su di lui.

Servo di Maria, rimase laico anche se, prima della promulgazione della Regola, per il Terzo Ordine servita (ovvero laici consacrati che vivevano nel mondo e non in una specifica comunità) promulgata da papa Martino V, nel 1425, non esistevano queste sfumature.

Fu un autentico religioso: amò la Madonna con quel sentimento che si chiama servizio in funzione dei piccoli del vangelo. Del resto il religioso servita sa che tutta la propria esistenza è nelle mani ed alle dipendenze di Maria.

Per difendere la sua opera, in Tribunale, venne ucciso dai sicari di un potente del luogo, che avversava tale opera. Morì, proprio, per aver vinto quella causa, in favore dei suoi assistiti. Era il 15 gennaio 1312. Se il chicco di grano, non muore non porta frutto, recitano le parole del vangelo, e ciò è vero perchè il beato Giacomo, nella sua esistenza di frutti ne ha portati tanti, soprattutto in un mondo nel quale la parola di Cristo ha brillato in quel cuore, puro ed amante del  Bene , ma quello vero. Pio VII lo beatificò il 17 maggio 1806.

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