Città del Vaticano , 28 May, 2019 / 5:27 PM
In una lunga intervista concessa a Televisa, la tv messicana, alla giornalista Valentina Alazraki, Papa Francesco torna a scagliarsi contro la costruzione di muri per impedire la migrazione, causata dal malessere economico creato da una economia sbagliata.
Il testo è stato pubblicato da L’ Osservatore Romano.
Trai temi trattati quello della violenza in Messico, con dei ricordi del suo viaggio con una particolare attenzione ai giovani ai quali chiede di “Andare alle radici. Dialogare con le radici. Ricevere dalle radici la cultura”.
Altro tema affrontato quello del rispetto delle donne: “Il mondo senza le donne non funziona. Non perché è la donna a fare i figli, mettiamo da parte la procreazione. Una casa senza una donna non funziona. C’è una parola che sta per uscire dal vocabolario, perché fa paura a tutti: la tenerezza. È patrimonio della donna”.
A proposito della vicenda degli abusi il Papa afferma di aver riflettuto a lungo anche sugli errori commessi e “chiedo al Signore di illuminarmi per non sbagliare nelle nomine”.
Il Papa difende dalle accuse anche Gustavo Oscár Zanchetta e spiega i dettagli della intricata vicenda.
Presunzione di innocenza anche per il Cardinale Barbarin, mentre per Pell solo la constatazione della condanna.
Sul caso Viganò il Papa dice che erano i giornalisti a dover scoprire come stavano le cose e afferma: “Di McCarrick non sapevo nulla, naturalmente, nulla. L’ho detto diverse volte, non sapevo nulla. Voi sapete che io di McCarrick non sapevo nulla, altrimenti non avrei taciuto. Il motivo del mio silenzio è stato prima di tutto che le prove erano lì, vi ho detto: “giudicate voi”. È stato davvero un atto di fiducia. E poi, per quello che vi ho detto di Gesù, che nei momenti di accanimento non si può parlare, perché è peggio. Tutto va a sfavore. Il Signore ci ha indicato questo cammino e io lo seguo”.
Una lunga parte è dedicata alla lotta agli abusi, dal simposio di febbraio al Motu proprio, e una grande parte alla questione dei migranti, una occasione per il Papa di ripetere i punti fermi del suo magistero.
E afferma: “nella dottrina sono un conservatore”.
Poi aggiunge: “La cosa più bella per me è sempre stare con la gente... Rinasco quando vado in piazza, quando vado in una parrocchia...”
A proposito del dialogo interreligioso “l’islam è entrato di nuovo in Europa, siamo realisti. L’islam è una realtà che non possiamo ignorare”.
Sull’ avvicinamento alla Cina dice: “Con la Cina le relazioni sono molto buone, molto buone. Con l’accordo che c’è stato... L’altro giorno sono venuti da me due vescovi cinesi, uno che veniva dalla Chiesa nascosta e l’altro dalla Chiesa nazionale. Già riconosciuti come fratelli, sono venuti qui a visitarci. È un passo importante questo. Sanno che devono essere buoni patrioti e che devono prendersi cura del gregge cattolico. Con la Cina c’è anche uno scambio culturale impressionante”.
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