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Un servizio di EWTN News

Fra Giulio Arrighetti, un Servo di Maria del Seicento

La storia della Chiesa è illustrata da santi, ma anche da fedeli che hanno onorato questa, con la loro fedeltà e la devozione, ma sono in attesa di un riconoscimento ufficiale.

Fra questi è stato anche frate Giulio Arrighetti dei Servi di Maria.

Questo religioso, umile e povero, è vissuto in un momento di rinascita dell'Ordine, lasciando la propria impronta, nella spiritualità e nell'amore che i Servi di Maria hanno dimostrato, nel corso del loro apostolato, per la Vergine Maria.

Il suo apostolato si inserì in una vita contemplativa e dedita alla meditazione, anche se non disdegnò la vita attiva con l'insegnamento e la predicazione. In quest'ultima attività rifulse, in modo speciale, come oratore. Ma la cosa più importnate , nella sua esistenza, fu il suo contatto con la divinità del Cristo, che non conosciamo, però intuiamo.

Le notizie sulla sua vita sono poche, ma sufficienti ad identificarne l'opera e l'attività.

Nato nel 1622 a San Piero a Sieve, fu padre generale della famiglia servita e per lunghi anni, insegnante nei locali studentati dell'ordine. Docente a Mantova, San Sepolcro e Vicenza non fece dello studio, uno strumento per il suo innalzamento, ma quello per un servizio ai fratelli, per amore della Vergine.

La preghiera, costante e prolungata, fu il suo pane quotidiano e la penitenza il suo vivere. E’ stato ordinato sacerdote l’8 febbraio 1645.

Nel 1677 fu eletto priore generale della Provincia Toscana, nella quale si distinse per la prudenza e lo spirito di raccoglimento dimostrato, tanto che per un certo periodo, si ritirò fra gli eremiti del suo ordine, sul monte Senario, in silenzio ed orazione.

Animo spiccatamente contemplativo, dalla Parola di Dio, prese il vigore necessario per la diffusione della parola di Cristo. Questa tensione per l'Assoluto, fu sempre la grande spinta del suo essere, facendo del Crocifisso e dell'amore al silenzio, la sua Regola, per giungere a quella perfezione, additata dal Cristo nel suo vangelo.

Tra il 1682 ed il 1690, per volontà del Pontefice Innocenzo XI, fu  nominato priore generale. Il suo ufficio durò solo otto anni. Ma questi furono necessari per consolidare l'ordine , nei secoli avenire. E' impensabile pensare alla famiglia servita, senza andare con la mente all'opera di questo religioso che, con la sua testimonianza, ha sottolineato il vero carisma della vocazione servita.

In quest'attività fu sereno e semplice ed invece di moltiplicare le norme volle richiamare, con la sua esistenza, il richiamo ad una vita più austera e devota, fondata sulla meditazione della Passione del Signore ed il silenzio. Questo, nella logica servita, non è mera passività ma incontro con l'Assoluto che per il tramite della Vergine Maria, si fa presenza.  Contemplazione ed amore a Maria sono lo stendardo che il servo di Maria ha stampato nel suo abito interiore.

Coloro che sono vissuti con lui, in modo particolare fra Giovanni Maria Poggi, vescovo di San Miniato (1703-1719)lo ricordano come un uomo dedito al silenzio ed alla preghiera.

Religioso, mortificato e povero, visse dal 1695 nel convento della SS.ma Annunziata a Firenze, fino al beato transito, avvenuto nel 1705, continuando quel colloquio di amore con la Vergine mai interrotto, dal suo primo ingresso nell'ordine che in Colei ha non solo un modello ma di più una madre.

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