Città del Vaticano , 22 March, 2019 / 12:06 AM
“Parlando di “visione integrale della persona” non intendiamo certo una teoria, ma un modo di vivere e di agire”. Papa Francesco lo ha ricordato questa mattina nella udienza ai Dirigenti e Soci del Centro Turistico Giovanile in occasione del 70° anniversario dalla sua fondazione.
Il Papa ha ricordato che “tale visione non si trova prima di tutto dentro un manuale, ma in persone che vivono con questo stile: con gli occhi aperti sul mondo, con le mani strette ad altre mani, con il cuore sensibile alle debolezze dei fratelli. Potremmo anche dire che l’“integralità” alla quale vi richiamate non allude alla perfezione, ma all’imperfezione; non richiama la compiutezza dell’individuo, quanto la sua incompiutezza e il bisogno di guardarsi attorno per capirsi più a fondo; non spinge a un immobilismo fiero di sé, ma all’umile ricerca di conoscenze sempre nuove, del contatto con le persone, le culture, le problematiche del nostro tempo”.
E’ questo l’esempio del Centro Turistico Giovanile nato 70 anni fa da alcuni giovani della Gioventù di Azione Cattolica, che in viaggio con don Carlo Carretto sul treno che li portava a Ginevra, ebbero l’idea di fondare il Centro Turistico Giovanile.
Un turismo diverso quindi “non ispirato ai canoni del consumismo o desideroso solo di accumulare esperienze, ma in grado di favorire l’incontro tra le persone e il territorio, e di far crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco”. E poi un “Turismo Lento”, che si basa “sull’animazione e l’educazione culturale e ambientale, vi aiuta a vivere in modo diverso e più consapevole ogni momento della vita quotidiana, anche quelli di lavoro e di maggiore impegno”. E il Papa dice che i giovani non devono vivacchiare come se fossero già in pensione.
Un impegno che vuol dire accompagnamento come spiega il Papa “proprio alla luce della vostra spiritualità, in seno al Centro Turistico Giovanile potete farvi compagni di viaggio di tanti vostri coetanei; potete aiutarli a far riaffiorare l’entusiasmo, se non lo percepiscono più perché sepolto dalle macerie del disincanto o dalla polvere densa dei cattivi esempi. La condivisione del tempo libero come tempo di qualità può diventare una buona chiave per aprire la porta del cuore di tanti giovani, generando legami di amicizia capaci di veicolare valori autentici e la stessa fede”.
Il Papa ha concluso: “la Chiesa vi guarda con riconoscenza e speranza, e vi invita a professare sempre con fierezza la vostra cattolicità: essere cattolici non significa essere chiusi dentro a un recinto, ma al contrario aperti al mondo, desiderosi di incontrare perché intenzionati a vivere “secondo il tutto” e per il bene di tutti”.
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